Alzheimer: il farmaco Leqembi diventa ampiamente accessibile

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L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa debilitante che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Negli ultimi anni, gli sforzi per trovare trattamenti efficaci e accessibili hanno assunto un’importanza sempre maggiore. Un passo significativo è stato compiuto con le recenti decisioni federali che rendono il farmaco per l’Alzheimer, Leqembi, ampiamente accessibile. Questo annuncio è motivo di speranza per i pazienti affetti da questa malattia e per le loro famiglie.

Medicare ha dichiarato che coprirà gran parte del suo costo elevato, gettando le basi per un uso diffuso di un farmaco che può rallentare modestamente il declino cognitivo nelle prime fasi della malattia ma comporta anche notevoli rischi per la sicurezza. Ciò segna la prima volta in due decenni che un farmaco per l’Alzheimer ha ricevuto la piena approvazione, il che significa che l’agenzia ha concluso che ci sono solide prove di potenziali benefici. Tuttavia l’agenzia ha dichiarato che in rarissimi casi il farmaco può essere davvero pericoloso per la nostra vita, portando diversi casi di emorragia cerebrale.

 

Alzheimer, il farmaco Leqembi finalmente reso accessibile dall’FDA

Le decisioni federali che rendono Leqembi ampiamente accessibile rappresentano un importante sviluppo nel campo della terapia per l’Alzheimer. Prima di queste decisioni, il farmaco era disponibile solo attraverso programmi di accesso limitato e con restrizioni significative. Ora, l’accessibilità di Leqembi viene ampliata a una gamma più ampia di pazienti affetti da Alzheimer in fase iniziale o lieve, aprendo nuove possibilità di trattamento e migliorando la qualità della vita di coloro che ne sono affetti.  Ovviamente il farmaco non può riparare il danno cognitivo, invertire il corso della malattia o impedirne il peggioramento. Ma i dati di un ampio studio clinico suggeriscono che il farmaco, somministrato ogni due settimane come infusione endovenosa, può rallentare il declino di circa cinque mesi in circa 18 mesi per le persone con sintomi lievi.

Tuttavia, alcuni esperti di Alzheimer hanno affermato che non è chiaro dalle prove mediche se la capacità di Leqembi di ritardare l’erosione della memoria e della cognizione sarebbe sufficiente per essere evidente o significativa per i pazienti e le loro famiglie. Nonostante le decisioni federali che ampliano l’accesso a Leqembi, è importante affrontare anche la questione del costo e dell’accessibilità finanziaria del farmaco. Poiché Leqembi è un trattamento a lungo termine, il costo può essere significativo per i pazienti e le loro famiglie. Pertanto, sarà importante che vengano adottate misure per garantire l’accessibilità finanziaria a coloro che ne hanno bisogno, ad esempio attraverso programmi di assistenza finanziaria o l’introduzione di generici più economici nel tempo.

Tuttavia è essenziale continuare a investire in ulteriori ricerche e monitoraggio dei suoi effetti nel lungo termine. L’Alzheimer è una malattia complessa e l’efficacia del farmaco potrebbe variare da paziente a paziente. Pertanto, è fondamentale raccogliere dati accurati e continuare a valutare l’impatto di Leqembi sulla progressione della malattia e sulla qualità della vita dei pazienti. Leqembi sarà disponibile per le persone con demenza lieve o una condizione pre-Alzheimer chiamata decadimento cognitivo lieve. L’etichetta della FDA istruisce i medici a non trattare i pazienti senza test per confermare che hanno un accumulo della proteina amiloide, un segno distintivo dell’Alzheimer che Leqembi attacca.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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