Giovedì scorso, Bloomberg ha riferito che Amazon starebbe lavorando ad un proprio modello di auricolari wireless, simili agli AirPods di Apple. Proprio come i nuovi AirPods offrono l’accesso a Siri con comandi vocali, anche gli auricolari di Amazon probabilmente sfrutteranno Alexa, l’assistente virtuale lanciato proprio da Amazon.
A quanto pare supporteranno anche controlli gestuali e avranno uno “scatolino” di ricarica, proprio come gli AirPods. È evidente a questo punto come Amazon stia strizzando l’occhio ad Apple e contemporaneamente inseguendo anche un’altra rivale: Google. Quando si tratta di assistenti virtuali, ci sono infatti due protagonisti: Alexa e Google Assistant.
Certo, ci sono Siri, Bixby e Cortana, ma nessuno di loro è all’altezza di questi due. Alexa è senza dubbio un gradino sopra gli altri, anche grazie alla sua linea di prodotti Echo. Ma Google non è poi così indietro, grazie alla grande versatilità del sistema operativo Android su cui si appoggia. Per un po’, questa “convivenza” sembrava funzionare alla grande: Alexa gestisce la casa, mentre Google Assistant si occupa del cellulare.
Ma negli ultimi anni, questo idillio ha iniziato ad essere problematico: anche Google ha iniziato ad occuparsi della casa! Un paio di anni fa, la società ha infatti rilasciato Google Home, rivale di Echo; nel 2017, Google ha presentato Home Mini, che è stata la risposta dell’azienda ad Echo Dot. La rivalità è stata poi proseguita da Google, con la propria linea di Smart Display, diretta concorrente di Echo Show.
E sembra che queste ultime novità abbiano premiato Google: i prodotti si sono rivelati così popolari che nel 2018 c’è stato un momento in cui le vendite di Google Home hanno superato per la prima volta le vendite di Echo. Alla fine del 2018, l’Home Mini, in particolare, era considerato lo speaker intelligente più venduto al mondo.
Amazon, tuttavia, non ha avuto lo stesso successo nel mondo della telefonia mobile. Il “Fire Phone“, uscito nel 2014, è stato un flop. E anche se l’app Alexa continua ad essere diffusa, è usata principalmente come mezzo per “comunicare” con altri prodotti Amazon. Alexa è infatti stata integrata in altri dispositivi mobili, come le cuffie Bose e gli occhiali North, ma si tratta di dispositivi piuttosto costosi e per un pubblico relativamente di nicchia.
Ci sono altre cuffie wireless con Alexa integrato come le Jabra Elite 65t ma, con un prezzo di oltre 160 euro al paio, queste probabilmente non sono destinate ad essere le dirette concorrenti che Amazon avrebbe intenzione di inseguire. Incorporare Alexa in un paio di auricolari wireless economici, d’altra parte, potrebbe finalmente essere l’occasione di cui Amazon ha bisogno per “staccare” la concorrenza.
Considerando che gli AirPods di Apple si sono rivelati molto popolari nonostante il loro prezzo elevato e la qualità del suono leggermente al di sotto delle aspettative, se la versione made by Amazon riuscisse ad essere più economica, ad avere un suono migliore e a disporre di un assistente virtuale “più intelligente“, potrebbe costituire un’alternativa piuttosto allettante per i detrattori della “grande mela“.
Ma potrebbe non rivelarsi cosa facile: esistono già alcuni dispositivi indossabili con l’assistente Google incorporato, ma la verità è che spesso la sua aggiunta si rivela superflua. Molte cuffie accoppiate con Android possono attivare l’assistente virtuale con un “tap“, ma la maggior parte del lavoro in genere viene eseguita direttamente dallo smartphone.
A meno che gli auricolari wireless di Amazon non offrano funzionalità davvero innovative, potrebbero subire lo stesso destino del Fire Phone. Tuttavia, ci si aspetta che Amazon abbia imparato dai propri errori e si assicuri che i suoi auricolari superino le aspettative, ma è probabile che dovremo aspettare fino all’evento annuale di Amazon, previsto entro la fine dell’anno, per scoprirlo.
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