Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Nature”, gli oceani del mondo stanno diventando sempre più acidi a causa dell’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera.
L’aumento dell’acidità degli oceani ha effetti negativi sulla vita marina, poiché può indebolire le conchiglie e le strutture scheletriche degli organismi marini, rendendoli più vulnerabili ai predatori e ai cambiamenti ambientali. Inoltre, l’acidificazione degli oceani può avere un impatto sulla produzione di pesce, che rappresenta una fonte importante di cibo per molte persone in tutto il mondo.
Gli scienziati hanno utilizzato dati raccolti dai sensori di ossigeno presenti sui fondali marini per studiare l’impatto dell’aumento dei livelli di anidride carbonica sulla vita marina. I risultati hanno mostrato che gli oceani del mondo sono diventati più acidi di circa il 26% dall’inizio dell’era industriale, con un tasso di acidificazione tre volte più rapido di quello registrato durante i precedenti 300 milioni di anni.
Gli scienziati ritengono che l’aumento dei livelli di anidride carbonica sia principalmente dovuto all’attività umana, come la combustione di combustibili fossili e la deforestazione. Sebbene sia difficile prevedere con precisione gli effetti a lungo termine dell’acidificazione degli oceani, gli scienziati ritengono che potrebbero esserci conseguenze negative sulla vita marina e sulla sicurezza alimentare a livello globale.
Per contrastare questo trend, gli scienziati raccomandano di ridurre le emissioni di anidride carbonica attraverso pratiche sostenibili e l’adozione di fonti di energia rinnovabili. Inoltre, è importante proteggere le aree marine e promuovere la conservazione degli habitat marini per aiutare gli organismi marini a adattarsi ai cambiamenti ambientali.