I piani dei vari governi per ridurre le emissioni di gas serra, non sono sufficienti per evitare il riscaldamento globale, tanto che il nostro pianeta Terra è molto vicino a superare 2 gradi Celsius entro la fine del secolo, secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Nonostante alcuni progressi nell’ultimo anno, i governi devono fare di più entro il 2030 per garantire che l’aumento della temperatura globale sia inferiore a 2°C.
La buona notizia è che le proiezioni mostrano che le emissioni non aumenteranno dopo il 2030, mentre la cattiva notizia è che non stanno ancora dimostrando la rapida tendenza al ribasso che gli scienziati ritengono necessaria in questo decennio. Gli esperti hanno stimato che le emissioni di gas serra causate dall’uomo, dovrebbero dimezzarsi entro la fine di questo decennio per mantenere i gradi sotto il 2 entro il 2100.
Mentre si ritiene che le conseguenze di questo riscaldamento al superamento di questi gradi è considerato davvero catastrofico, oggi il nostro pianeta ha raggiunto 1,1 gradi Celsius e ha già portato a cambiamenti purtroppo irreversibili. Gli eventi meteorologici estremi hanno esposto milioni di persone all’insicurezza alimentare e alla malnutrizione; i decessi dovuti al caldo sono aumentati; e la migrazione climatica è aumentata. L’agricoltura, il turismo e la pesca registrano perdite. I paesi ricchi che sono i maggiori responsabili delle emissioni storiche di anidride carbonica hanno anche le maggiori risorse per adattarsi, mentre i paesi più poveri che hanno contribuito poco al cambiamento climatico affrontano il peso maggiore degli shock.
Se tutti i piani per ridurre le emissioni di gas serra saranno realizzati, le emissioni globali ammonteranno a 52,4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente nel 2030, in calo dello 0,3% rispetto ai livelli del 2019, indicando che le emissioni potrebbero raggiungere il picco prima della fine di questo decennio. Lo scorso anno gli esperti hanno stimato che le emissioni continueranno ad aumentare fino al 2030. Se le emissioni non saranno ridotte a sufficienza entro il 2030, i tagli dovranno essere molto più marcati dopo tale data per compensare il lento inizio sulla strada verso lo zero netto, il requisito per fermare il riscaldamento globale.
Un secondo rapporto ha concluso che le emissioni potrebbero essere inferiori di circa il 68% nel 2050, rispetto ai livelli del 2019, se tutti i piani fossero attuati. La ricerca, incentrata sugli obiettivi climatici a lungo termine dei paesi, ha avvertito che alcuni piani netti zero posticipano l’azione per il clima che dovrebbe aver luogo in questo decennio. Dal 2020 al 2021, l’aumento dei livelli di CO 2, il principale gas serra emesso dalle attività umane e il principale motore del cambiamento climatico, è stato superiore al tasso di crescita medio annuo dell’ultimo decennio. I livelli continuano a salire quest’anno. Le concentrazioni di metano nel 2021 hanno visto il più grande salto su base annua da quando le misurazioni sono iniziate quattro decenni fa.
Sebbene il metano abbia un potenziale di riscaldamento 28 volte maggiore della CO 2, si dissolve nell’atmosfera in meno di un decennio, il che significa che il suo impatto sul clima è reversibile se le emissioni di metano vengono ridotte rapidamente. Al contrario, la CO 2 rimane nell’atmosfera per secoli, quindi i gas emessi oggi continueranno a riscaldare il pianeta in futuro, anche se l’umanità riuscirà ad eliminare le emissioni nette nei prossimi decenni.
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