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Animal Crossing, l’icona digitale dell’era Coronavirus

A soli tre giorni dal suo debutto, Animal Crossing: New Horizons ha surclassato titoli come Call of Duty: Modern Warfare e Fifa 20 conquistando la vetta nelle classifiche di vendita del Regno Unito. New Horizons nella sua settimana di lancio ha venduto più copie fisiche di qualsiasi altro Animal Crossing, diventando uno dei giochi più popolari di sempre per Nintendo Switch.

Uscito agli inizi del periodo di isolamento imposto dal Governo, il titolo è diventato una vera e propria icona digitale “dell’era Coronavirus”. Un gioco rilassante, gratificante e soddisfacente, ciò di cui aveva bisogno una popolazione stressata e annoiata.

“Onestamente il gioco non sarebbe potuto uscire in un momento migliore per Nintendo”, afferma James Whatley, partner strategico di Digitas UK. “Non è bello da dire, ma è la verità.”

In New Horizons i giocatori devono trasformare un’arida isola deserta in un paradiso colorato attraverso l’acquisto e il commercio di oggetti e animali antropomorfi. L’obiettivo è a tempo indeterminato e il tempo si muove a una velocità di vita reale. Il gioco permette inoltre di connettere tra loro gli utenti che possono chattare con loro nell’isola virtuale. Gli avatar dei giocatori possono essere personalizzati con diverse tonalità di pelle, acconciature e abbigliamento.

Animal Crossing, un rifugio virtuale per i giocatori

Animal Crossing: New Horizons in un certo senso è diventato un modo per viaggiare liberamente, in un momento in cui non è fisicamente possibile.

“Siamo tutti limitati a viaggiare fisicamente, quindi i giocatori soddisfano i loro bisogni attraverso Animal Crossing”, spiega il consulente di design Matt Michaluk. “Puoi visitare isole in cui il turismo e l’ospitalità svolgono un ruolo importante nell’esperienza di gioco”.

Tuttavia in futuro, quando la socializzazione nella vita reale ricomincerà e i videogiochi torneranno ad essere solo una piacevole distrazione, l’era Animal Crossing potrebbe cessare. I consumatori man mano si disperderanno attratti da nuovi giochi che ai loro occhi saranno più interessanti da giocare.

Alcuni esperti di marketing sono comunque fiduciosi e sperano che l’hype di Animal Crossing rimanga una lezione su come le aziende possano interagire in maniera profonda con un pubblicato vasto e variegato al prezzo di una console e un videogioco.

C’è sempre quell’idea che i videogiochi siano solo per bambini nerd chiusi nelle loro camere tutto il giorno. Animal Crossing insegna che l’industria dei videogiochi può essere molto di più.”

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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