La squadra di ricercatori dei Dipartimento di Meccanica Celeste dell’Università Statale di San Pietroburgo ha previsto che l’asteroide Apophis, di circa 370 metri di diametro, potrebbe avere centinaia di occasioni per colpire la Terra. Dopo aver analizzato tutte le numerose possibili traiettorie, gli scienziati hanno identificato alcune date in cui la roccia spaziale si troverebbe pericolosamente vicina al nostro pianeta.
Questi voli ravvicinati presentano il rischio di collisione tra detriti cosmici e i satelliti in orbita: è stato previsto che l’asteroide si troverà a 16 milioni di chilometri dalla Terra nel 2044, 760.000 km nel 2051, entro un raggio di cinque milioni di chilometri nel 2060 e a solamente 100.000 km nel 2068. I ricercatori affermano: “L’approccio dell’asteroide causa una dispersione significativa di traiettorie possibili, tra cui traiettorie che indicano la convergenza nel 2051.”
Tra qualche anno, ma neanche troppi
“Ulteriori rientranze di risonanza orbitale contengono circa un centinaio di possibili collisioni tra Apophis e la Terra, la più pericolosa di esse nel 2068“. Nel 2068 infatti ci sarà una piccola possibilità, circa una su 2,3 milioni, che Apophis possa entrare in collisione con la nostra atmosfera ad una velocità di circa 7,5 km al secondo.
Le scarse probabilità dell’evento sono dovute al fatto che l’asteroide, durante il suo volo ravvicinato alla Terra nel 2029 dovrebbe riuscire a passare nel buco della serratura, una zona molto ristretta dello spazio, circa due metri, in cui la gravità terrestre potrà influenzare la sua orbita.
Don Yeomans, direttore del Near-Earth Object Program Office della NASA ha spiegato: “Le probabilità di impatto attuali sono meno di una su un milione, il che ci fa sentire sicuri che possiamo escludere efficacemente un impatto sulla Terra nel 2036. Il nostro interesse per l’asteroide Apophis sarà essenzialmente per il suo interesse scientifico per il prossimo futuro“. Nonostante questo è comunque pronto un piano di emergenza per distruggere l’eventuale minaccia, alcuni ricercatori dell’Università statale di Tomsk in Siberia, utilizzando un super computer, hanno progettato delle apposite armi per far fronte ad un possibile impatto con Apophis.