Nonostante le numerose preoccupazioni riguardanti il calo di vendite di iPhone, la compagnia di Cupertino rimane ad oggi la società con il maggior valore sul mercato azionario. Tuttavia, stando a quanto dichiarato dall’analista di UBS, Steven Milunovich, ci sono tre grossi problemi ben più gravi all’orizzonte della Mela che potrebbero cambiare le carte in tavola e spingere l’azienda più redditizia del mondo verso il basso.
Apple e l’apocalisse delle tre C
Milunovich l’ha definita l’apocalisse delle tre C: Cina, Chat bot e Cheap phone. Nel rapporto pubblicato nella giornata di mercoledì, l’analista ha sottolineato come il dibattito degli ultimi giorni su Apple sia stato incentrato sugli aggiornamenti software di iPhone basati sulle marginali nuove caratteristiche e l’allungamento del ciclo di update.
Nonostante si tratti di un problema di primaria importanza, Milunovich sostiene che la Mela dovrebbe concentrarsi sulle sfide al di fuori del suo ecosistema, le quali rappresentano la vera minaccia. Gli analisti, infatti, si aspettano che le vendite di iPhone caleranno al di sotto dei 231 milioni di dispositivi venduti lo scorso anno, e si arriverà al punto in cui i nuovi prodotti come l’Apple Watch e Apple TV non saranno più in grado di compensare la differenza.
Mercato cinese
Secondo i dati raccolti, le richieste più importanti di device di Apple (AAPL 1,45%) arrivano direttamente dalla Cina, dove la crescita sorprendente del numero di iPhone venduti negli ultimi anni, sarebbe stata alimentata proprio dal paese asiatico, dopo che il più grande operatore di telefonia mobile del Paese, China Mobile, ha finalmente iniziato a vendere iPhone con contratto.
Il problema che dovrebbe spaventare maggiormente la compagnia californiana, nasce dal governo cinese, il quale potrebbe iniziare a favorire i produttori nazionali, come già è successo in passato per il settore dei computer. IBM, HP e Cisco hanno subito un elevato calo delle vendite in Cina, in seguito allo sviluppo delle imprese locali del paese asiatico, quali Lenovo e Huawei.
Chat bot
Seconda questione da prendere in considerazione, è il pericolo delle chat bot per gli affari dell’App Store di Apple. Infatti, anche se l’attività delle applicazioni di messaggistica è stata fondamentale nell’aiutare la Mela ad attrarre e mantenere i clienti in iPhone, queste applicazioni stanno incorporando sempre più nuove funzioni pericolose per il mercato della Mela, i cosiddetti bot, assistenti digitali automatizzati che possono raccogliere informazioni ed eseguire transazioni di acquisti elettronici completi, come prenotare un taxi.
I software bot che automatizzano le attività risiedono per lo più in applicazioni di messaggistica (app-in-app). Facebook, ad esempio, ha appena annunciato lo Store Bot di Messanger, una piattaforma che consente alle aziende di interagire con i consumatori, la quale potrebbe ridurre le quote dell’App Store.
Smartphone a basso costo
Infine, la più grande minaccia per Apple è costituita dalla sua stessa utenza, la quale potrebbe essere spinta a tradire la fedeltà nei confronti di iPhone per passare a smartphone a basso costo. Con il passare degli anni e la diminuzione dei costi di produzione, anche dispositivi di minore popolarità presentano oggi componenti hardware validi, che consentono di mettersi al pari di device di alta fascia, elemento che sta attirando molti clienti negli ultimi mesi.
Argomentazioni contrarie ritengono che Apple si sia indirizzata verso una classe di consumatori attenti alla marca piuttosto che all’impresa in se, e ha mantenuto una differenziazione sufficiente grazie all’integrazione di hardware e di un software unico. Secondo gli ultimi dati, le azioni di Apple sono cresciute dell’1% dalla mattina di mercoledì 13 aprile. In questo modo hanno raggiunto il 6% per quest’anno, superando l’aumento del 2% dell’indice Standard & Poor 500.