Alcuni ricercatori hanno sviluppato un vaccino contro l’eroina in grado di bloccare le sensazioni che accompagnano l’assunzione di questa nota sostanza stupefacente. Si tratta del primo vaccino anti-oppioide a superare i test pre-clinici, gli studiosi sperano che possa essere determinante per aiutare i tossicodipendenti a liberarsi della sostanza.
“Abbiamo ottimizzato un vaccino contro l’eroina – afferma Kim Janda, docente di chimica e immunologia presso lo Scripps Research Institute – la nostra speranza è che possa essere usato nella lotta contro la droga”. Il vaccino, che è risultato efficace nei test su roditori e scimmie, lavora imitando la struttura delle molecole dell’eroina e del suo metabolita chiave, la 6-monoacetilmorfina (6-MAM). Scopriamo insieme come questa scoperta potrebbe aiutare migliaia di persone nel mondo.
Un vaccino per combattere la dipendenza da eroina
Il vaccino induce il corpo a produrre anticorpi che intercettano e neutralizzano l’eroina, impedendole di arrivare al cervello e indurre effetti sul soggetto. Stando ai risultati delle prove, questo vaccino è in grado di ridurre gli effetti della sostanza in maniera considerevole.
Gli autori della ricerca, pubblicata sul Journal of American Chemical Society, sperano che il vaccino possa cancellare il desiderio di tornare a drogarsi per i soggetti alle prese con disintossicazione. Gli attuali rimedi farmacologici hanno una certa efficacia, ma hanno costi elevati ed effetti collaterali, inoltre resta concreto il richiamo della sostanza.
L’annuncio arriva in momento complicato, tra il 2005 e il 2015 il numero di statunitensi sopra i 12 anni ad aver assunto eroina è raddoppiato, passando da 379 mila a 828 mila soggetti. Fondamentali sono stati i test condotti sulle scimmie, “i soggetti più simili agli esseri umani” come sottolinea Janda.
I quattro primati che hanno ricevuto dosi di vaccino hanno dimostrato immediata risposta, gli anticorpi sono stati in grado di neutralizzare varie dosi di eroina. L’effetto è più intenso nel mese successivo alla vaccinazione, tuttavia il rimedio risulta duraturo con effetti visibili anche otto mesi dopo il trattamento.
Inoltre, dato non trascurabile, non sono stati ravvisati effetti collaterali, ma un ostacolo comunque potrebbe esserci. Si tratta della possibilità che il vaccino interferisca con altri antidolorifici a base oppioide, stando ai test comunque questo rischio non appare concreto stando a quanto fanno sapere i ricercatori.
Fonte: seeker.com