Nelle ultime due settimane il vaccino di AstraZeneca è passato dall’essere il vaccino che avrebbe dovuto portare fuori l’Europa dalla pandemia a un rischio per la salute. Il danno maggior non è stato fatto dal temporaneo blocco della somministrazione in alcuni paesi, ma piuttosto dal terrorismo fatto dai media nei confronti del trattamento. Anche se l’EMA ha sottolineato di nuovo l’efficacia e la sicurezza del vaccino, le persone non si sentono al sicuro nel farselo inoculare.
Un aiuto in merito è appena arrivato dagli Stati Uniti, ma anche dal Cile e dal Perù. In questi stati è stato completato un nuovo ciclo di sperimentazione del trattamento di AstraZeneca. Il risultato? Si sta parlando di un’efficacia del 79% al netto delle varianti già in circolazione. Non solo però.
AstraZeneca: un vaccino sicuro
Altri due punti da sottolineare su questo vaccino sono la protezione contro i casi gravi di Covid-19 e la sicurezza in generale. Per cominciare, è apparentemente in grado di evitare totalmente l’insorgere di sintomi gravissimi della malattia; nessun caso sui 32.000 volontari su cui è stato testato. Non si parla neanche di casi di trombosi.
Importante far notare che questa sperimentazione ha contato 6.400 over 65enni e con più della meta dei partecipanti che risultano essere comunque categorie a rischio a causa di malattie pregresse come il diabete o l’obesità.
In sostanza viene ancora una volta detto come il vaccino di AstraZeneca è un vaccino sicuro e la cui facilità di utilizzo, nel senso che non ha bisogno di temperature bassissime per essere conservato, può permettere un piano vaccinale molto più performante. La possibilità di farlo inoculare direttamente negli studi dei medici di base, nelle farmacie e in altri luoghi permetteranno di alzare il numero di vaccini giornalieri, l’unico modo per ridurre i tempi per il ritorno alla normalità.
Ph. credit: The Conversation