In questi giorni si è parlato tanto dei vari Samsung Galaxy S7 e S7 Edge, destinati a ricevere l’aggiornamento del sistema operativo Android Nougat nel giro di pochi giorni anche qui in Italia. Stando ai casi recenti che abbiamo avuto modo di registrare con il produttore coreano, più in particolare, dovrebbero essere i dispositivi no brand a godere di una corsia preferenziale, mentre per le altre versioni dei due smartphone in commercio nel nostro Paese la questione è un tantino più delicata.
Fatta eccezione per i Samsung Galaxy S7 e Samsung Galaxy S7 Edge marchiati Vodafone, infatti, è altamente probabile che i tempi riguardanti il rollout di Android Nougat si possano dilatare. Giorni, settimane, se non addirittura un mese abbondante prima di ricevere il medesimo trattamento dei modelli no brand. Ecco perché in tanti sul web si stanno chiedendo come sbrandizzare lo smartphone, ma soprattutto quali siano gli effetti di una procedura di questo tipo.
Non è nostra intenzione andare a vedere gli step da seguire per riuscire nell’intento, bensì analizzare la questione garanzia. Al dì là delle chiacchiere che si fanno nelle varie community online, a proposito di una sorta di benevolenza da parte di Samsung, la verità è che se mandate in assistenza un Samsung Galaxy S7 o un Samsung Galaxy S7 Edge che risulta essere palesemente sbrandizzato, il rischio che il produttore non vi consideri valida la garanzia è molto elevato.
Come sottolineato da alcuni addetti ai lavori, infatti, va considerato che il contatore Knox scatta e si viene ad alterare solo abilitando i permessi di root ed installando custom ROM, facendo così decadere la garanzia. In sostanza, la sbrandizzazione dei due smartphone potrebbe rientrare in una casistica del genere.