Uno studio ha appena concluso che le quattro principali marche di auto elettriche non innescano interferenze elettromagnetiche (EMI) con dispositivi elettronici cardiaci impiantabili.
I dispositivi elettronici cardiaci impiantabili, come i pacemaker, possono smettere di funzionare se esposti a forti campi elettromagnetici generati da potenti motori. Con l’aumento dell’uso dei veicoli elettrici, sia nel trasporto pubblico che in quello privato, è emersa la necessità di valutare i potenziali rischi per quanti hanno impiantati tali dispositivi.
La ricerca
In tal senso, una recente ricerca pubblicata su Technology and Health Care ha concluso che l’uso di pacemaker non comporta problemi a causa della tecnologia attuale. “Non sono stati rilevati eventi avversi o interferenze elettromagnetiche durante la guida o la ricarica delle auto durante i nostri esperimenti“, ha affermato Matthew O’Connor, del dipartimento di elettrofisiologia del Wellington Hospital in Nuova Zelanda.
I ricercatori attribuiscono la sicurezza delle auto elettriche all’armatura utilizzata per proteggere i sistemi informatici di bordo. Questa tecnologia impedisce alti livelli di campi elettromagnetici all’interno delle auto e protegge dalle interferenze.
Durante i test effettuati dagli scienziati, 108 pazienti con dispositivi elettronici cardiaci impiantabili hanno guidato quattro auto elettriche attualmente disponibili sul mercato (Nissan LEAF, Tesla Model S P85, BMW i3 e VW eUp).
Le auto ibride sono state escluse dallo studio in quanto l’uso intermittente di un motore a combustione può provocare un’ampia variazione nell’esposizione a forti campi elettromagnetici.
I risultati di questo studio rassicurano i pazienti con pacemaker. Tuttavia, mentre questo studio è incoraggiante, i ricercatori avvertono che possono verificarsi eccezioni e che le tecnologie cambiano costantemente.