Michael Cole, amministratore delegato per le operazioni europee della Hyundai, casa automobilistica sudcoreana ha affermato la scorsa settimana che “entro l’ultima parte di questo decennio” potremo sfrecciare nei cieli delle nostre città a bordo di auto volanti.
Da tempo infatti la casa automobilistica è al lavoro per lo sviluppo di un taxi volante in collaborazione con Uber, la nota piattaforma di trasporti. Il progetto prevede che le auto volanti elettriche saranno operative nelle città prima della fine del decennio, come ha affermato Cole alla conferenza della Society of Motor Manufacturers and Traders .
Cole ritiene che “la mobilità aerea urbana offrirà grandi opportunità per liberare la congestione del traffico nelle città, per aiutare con le emissioni, sia che si tratti di mobilità aerea intraurbana o anche tra città”.
Secondo quanto affermato da Cole, la Hyundai, di proprietà del quinto produttore mondiale di automobili Hyundai Motor Group, sta attualmente investendo nello sviluppo di auto volanti e sembra che ora il progetto si avvii verso una realizzazione concreta.
Le auto volanti in cielo entro il 2030 secondo Hyundai
Un modello in scala reale del veicolo volante che la Hyundai sta sviluppando con Uber è stato presentato al Consumer Electronics Show (CES) nel 2020. Si tratta di un progetto realizzato nell’ambito del progetto dell’azienda Urban Air Mobility (UAM) dell’azienda.
Il veicolo elettrico a decollo e atterraggio verticale è stato chiamato S-A1 ed è progettato per brevi voli all’interno e tra le città. Sarà costruito con materiali compositi in carbonio leggero e potrebbe ospitare cinque persone, incluso un pilota.
Ma Cole non è il solo ad essere così ottimista riguardo l’imminente arrivo nei nostri cieli delle auto volanti. Anzi alcune aziende hanno tempi ancora più ottimistici come la tedesca Lilium che prevede di lanciare un servizio di taxi aereo completamente elettrico in più città entro il 2025, mentre Uber ha in programma di lanciare il servizio di taxi volante basato su app Uber Air nel 2023.
Ph. Credit: Dezeen