Molti animali migrano, dagli uccelli ai pesci. Anche le balene compiono un viaggio annuale e a dire il vero si tratta della migrazione più lunga di qualsiasi altro animale. Perché questi giganti del mare compiono tali viaggi? Si è sempre pensato per riprodursi, ma perché esattamente? Ricercano cibo o magari per il calore delle acque di destinazione?
Alcune specie partono dalle acque del artiche per poi raggiungere quelle dei tropici. Il viaggio sembrerebbe essere giustificato anche dall’obiettivo di mantenere una pelle sana. Una nuova motivazione che sembra dare ragione a tutti quegli esperti che non concordavano con la migrazione per motivi di parto.
Le parole di Robert Pitman, autore principale: “Penso che le persone non abbiano tenuto in debita considerazione la pelle quando si tratta di balene, ma si tratta di un’importante necessità fisiologica che potrebbe essere soddisfatta migrando in acque più calde.”
La migrazione delle balene
Il passaggio dalle acque più fredde a quelle più calde sarebbe necessario per ravvivare il metabolismo cutaneo. In quelle fredde, verrebbe deviato il flusso sanguigno andando a ridurre la rigenerazione delle cellule epiteliali così arrestare il normale processo di decadimento. In sostanza, il viaggio viene fatto per permettere una muta e il parto e solo un effetto collaterale dovuto alla lunga durata.
Le balene nelle acque gelide risultano essere più bianche rispetto a quando cambiano zona. Questo è dovuto al mancato processo di autopulizia, ovvero quando le cellule morte si staccano naturalmente dal corpo. Una scoperta importante e che va a soddisfare una incongruenza lunga decenni.
Le acque con più cibo sono quelle artiche, per lo meno rispetto ai tropici. Andare a partorire in acque con meno cibo non avrebbe avuto senso. Invece, andare a fare la muta è necessaria per ripulirsi dalla palle morta che attira batteri nocivi.