Foto di Mylene2401 da Pixabay
Finora si stima che moltissime specie si sono estinte. Secondo alcuni scienziati circa un milione di specie che coprono l’intera diversità della vita sulla Terra sono in via d’estinzione. Cercare di comprendere questa scala di perdite sembra essere un problema insormontabile, ma avere un piano d’azione può contenere quel senso di impotenza. Un nuovo studio sembrerebbe averne trovato uno.
Gli scienziati hanno sviluppato uno strumento che permetterà ai governi di capire come fermare l’estinzione della fauna selvatica. Hanno lavorato con un team internazionale di oltre 80 ambientalisti per produrre la metrica STAR, un numero che misura la probabilità che determinate azioni contribuiscano a ridurre il rischio di estinzione per le specie locali.
Questo strumento utilizza i dati della Lista rossa IUCN delle specie minacciate per assegnare a ciascuna specie un punteggio in base al loro stato di conservazione. Un punteggio più alto denota una specie a maggior rischio di estinzione. Una specie in via d’estinzione ha un punteggio di 400; l’analisi di questo dato rivela quale minacce contribuiscono maggiormente al rischio di estinzione della specie, utilizzando dati che quantificano il loro impatto relativo.
Una delle minacce più importanti è senza dubbio l’espansione di paesi e città. Un altro fattore importante è probabilmente la caccia e il disboscamento di alberi da frutto. I punteggi STAR per le diverse specie possono essere sommati per dare all’area locale un punteggio totale. Questo rappresenta una combinazione di quante specie sono presenti e quanto sono minacciate e può anche essere suddiviso per rivelare quali minacce contribuiscono maggiormente ai rischi di estinzione per le specie in quella zona.
Lo studio ha applicato STAR a tutte le 5.359 specie di anfibi, uccelli e mammiferi nella Lista Rossa IUCN e ha scoperto che interrompere la distruzione dell’habitat per la produzione agricola ridurrebbe il loro rischio medio di estinzione del 24%. La protezione degli habitat colpiti dall’industria del bestiame ridurrebbe il loro rischio di un ulteriore 9% a livello globale. L’espansione dell’agricoltura gioca un ruolo importante nella perdita di biodiversità, ma questo non significa che dovremmo coltivare meno cibo.
La combinazione di pratiche agricole più efficienti sul territorio con gli sforzi per proteggere e ripristinare gli habitat nelle vicinanze può nutrire la popolazione umana del mondo preservando la biodiversità stessa. Le minacce variano da paese a paese, come ci si potrebbe aspettare. Il paese con il punteggio STAR più alto è l’Indonesia, dove l’eliminazione delle minacce dalla perdita di habitat dei terreni agricoli, dal disboscamento e dalla caccia potrebbe ridurre il rischio di estinzione delle specie globali del 7%. Seguono Colombia, Messico, Madagascar e Brasile.
Esistono già programmi per cercare di affrontare queste minacce. In Indonesia, le piantagioni di palma da olio possono essere certificate sostenibili se soddisfano gli standard ambientali e sui diritti del lavoro. L’espansione e l’attuazione di questi schemi potrebbe ridurre significativamente il rischio di estinzione delle specie fino al 30%. La conservazione della fauna selvatica richiede uno sforzo globale e ogni paese ha un contributo importante da dare.
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