Come funziona il farmaco che fa perdere fino a 22kg: la spiegazione del Policlinico Tirzepatide: è questo il nome del farmaco innovativo che migliora la glicemia e fa calare il peso. La sperimentazione in corso al Policlinico di Bari per testare anche il calo di rischi di malattie cardio-vascolari. Intervista a Dott. Francesco Giorgino Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Endocrinologia del Policlinico di Bari A cura di Daniele Balestreri 40.617 CONDIVISIONI COMMENTA CONDIVIDI Il nuovo farmaco Tirzepatide Il professor Francesco Giorgino, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Endocrinologia del Policlinico di Bari, racconta a Fanpage.it la sperimentazione di un nuovo rivoluzionario farmaco contro il diabete. Nella sperimentazione SURPASS-3 tenutasi al Policlinico di Bari si è testato il nuovo farmaco Tirzepatide, medicinale appartenente alla nuova classe dei doppi agonisti recettoriali, che agisce mimando l'azione di due ormoni naturali prodotti dall’intestino che controllano la glicemia e comportano una perdita di peso, agendo sul senso di sazietà. L’innovazione (come viene spiegato nel video che trovate in questa pagina) della terapia sta nel fatto che una singola molecola è stata modificata per renderla bivalente: una sola terapia ha effetti sulla glicemia, sul peso, sulla steatosi epatica, sulla pressione e – probabilmente – anche sulla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. LEGGI ANCHE Meteo, le previsioni per oggi: domina l'alta pressione, temperature miti e fitte nebbie al nord Il professor Francesco Giorgino L'assunzione del farmaco determina in chi ha il diabete la normalizzazione dei valori della glicemia; un paziente su due diventa normoglicemico, torna a vivere quindi come se non avesse il diabete: “Mi sento una persona sana”, ci racconta Teofilo, uno dei pazienti. Inoltre, sui pazienti con diabete si è registrato un calo di peso medio di 12-14 kg; su pazienti obesi non diabetici il calo è stato anche superiore (in media dai 20 ai 22 kg); riduzioni di peso molto significative, dunque, che rendono il farmaco importante anche per contrastare l’obesità. I pazienti si dicono soddisfatti dei risultati ottenuti. Ascoltando la testimonianza di chi ha partecipato alla sperimentazione si riesce a fare un confronto con altre terapie antidiabetiche: “Questo farmaco si sta dimostrando il più valido”, con altri i valori non miglioravano. Con una somministrazione a settimana, nel giro di un mese e mezzo, è possibile notare i primi miglioramenti sia nei valori della glicemia, sia nel calo del peso corporeo: la terapia viene portata avanti per un periodo fino a un anno e mezzo, con risultati constanti ed evidenti. Il farmaco che fa perdere fino a 22kg di peso: "Fa sentire sazi i pazienti, utile per i diabetici" 70099026Pubblicato da Daniele Balestreri Quando arriverà in Italia Lo studio SURPASS-3 tenutasi al Policlinico di Bari è terminato recentemente, è invece ancora in corso lo studio SURPASS-CVOT, che dovrà valutare anche gli effetti del farmaco sulla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari come ictus e infarto. Il farmaco è già stato approvato dalla Food and Drug Administration ed è già disponibile negli Stati Uniti; quando anche l’Ema lo avrà approvato, sarà possibile immetterlo nel mercato dei vari Paesi dell’Unione Europea. Una stima per l’introduzione del farmaco in Italia potrebbe essere di circa un anno. continua su: https://www.fanpage.it/attualita/come-funziona-il-farmaco-che-fa-perdere-fino-a-22kg-la-spiegazione-del-policlinico/ https://www.fanpage.it/
Un nuovo studio, condotto in collaborazione dall’UCLA Health e dall’Università di Glasgow, ha scoperto che i giovani adolescenti che sviluppano una forte sfiducia verso le altre persone a causa del bullismo infantile hanno sostanzialmente maggiori probabilità di avere problemi significativi di salute mentale una volta entrati nell’età adulta rispetto a quelli adolescenti che non sviluppano problemi di fiducia interpersonale.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Mental Health il 13 febbraio, si ritiene sia il primo a esaminare il legame tra bullismo tra pari, sfiducia interpersonale e il conseguente sviluppo di problemi di salute mentale, come ansia, depressione, iperattività e rabbia.
I ricercatori hanno utilizzato i dati di 10.000 bambini nel Regno Unito che sono stati studiati per quasi due decenni nell’ambito del Millennium Cohort Study.
Ecco alcuni dei risultati chiave dello studio:
I risultati dello studio potrebbero aiutare le scuole e altre istituzioni a sviluppare nuovi interventi basati sull’evidenza per contrastare gli impatti negativi del bullismo sulla salute mentale.
L’autore senior dello studio, il dottor George Slavich, che dirige il Laboratorio per la valutazione e la ricerca sullo stress dell’UCLA Health, ha affermato:
“Ci sono pochi argomenti di salute pubblica più importanti della salute mentale dei giovani in questo momento. Per aiutare gli adolescenti a raggiungere il loro massimo potenziale, dobbiamo investire nella ricerca che identifichi i fattori di rischio per la cattiva salute e che traduca questa conoscenza in programmi di prevenzione che possano migliorare la salute e la resilienza per tutta la vita.
Lo studio arriva in un contesto di crescenti preoccupazioni per la salute pubblica riguardo alla salute mentale dei giovani.
Recenti studi dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno rilevato che:
Lo studio è stato scritto in collaborazione dal dottor George Slavich, professore di psichiatria e scienze biocomportamentali presso l’UCLA, e dal dottor Dimitris Tsomokos, ricercatore dell’Università di Glasgow.
Foto di Copper and Wild su Unsplash
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