Gli effetti del cambiamento climatico sul pianeta sono innumerevoli. Se già prima il clima era fondamentalmente imprevedibile, adesso lo è ancora di più. In aggiunta a questo, gli eventi estremi sono sempre più frequenti, duraturi e distruttivi. Se si sommano le due cose, ci si trova con eventi che si presentano quando non dovrebbero come tornando e uragani. Di recente si è palesato Beryl nei Caraibi e non ci troviamo esattamente nella stagione delle tempeste.
Come tutti gli uragani, cambiamento climatico o meno, Beryl è nato come ciclone tropicale e un altro aspetto che lo differenza da altri eventi simili è la trasformazione. La classificazione dell’evento dipende dalla velocità dei venti che di solito accelerano nel tempo. In questo caso la trasformazione è avvenuta molto più velocemente del normale, un segno di cosa dovremo aspettarci nel futuro.
Gli uragani nell’era del cambiamento climatico
Le parole di Anna-Claire Fontan, membro dell’Agenzia meteorologica e climatica delle Nazioni Unite: “Beryl si è sviluppato abbastanza rapidamente in un’area insolita per questo periodo dell’anno. Ha raggiunto la categoria 4 a giugno; è stato il primo che abbiamo mai visto. Ha raggiunto la categoria 5 subito dopo, quindi c’è un’intensificazione molto rapida. Ha raggiunto la categoria 5 molto presto nella stagione. È davvero molto insolito. L’uragano Beryl ha davvero battuto i record.”
Ovviamente non è una novità che il cambiamento climatico sta finendo per sconvolgere il clima, appunto, e gli eventi estremi. Allo stato attuale le categorie per classificare gli uragani sono 5, ma si sta parlando da un po’ di tempo di aggiungerne un’altra perché stanno diventando anche più potenti.