Cancro al seno: in Italia arriva il farmaco specifico per trattare la forma più aggressiva

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All’ultimo evento ASCO i risultati presentati hanno suggerito un nuovo farmaco molto efficace sul cancro al seno. Il sacituzumab govitecan, ossia il nuovo farmaco, nel dimezzare il rischio relativo di morte nei pazienti affetti da tumore mammario metastatico triplo negativo. Ora la banca del farmaco ha approvato questo farmaco come trattamento, diventando un punto fondamentale e un nuovo traguardo affinché questa malattia cosi aggressiva possa essere trattata con un farmaco specifico.

L’approvazione si basa sullo studio clinico di fase III ASCENT, che ha dimostrato che nel trattamento di seconda linea sacituzumab govitecan ha migliorato in modo significativo la sopravvivenza complessiva nei pazienti affetti da tumore della mammella metastatico triplo negativo rispetto alla chemioterapia scelta dal medico curante. Rispetto alla chemioterapia questo farmaco ha mostrato miglioramenti nella qualità della vita correlata alla salute.

 

Italia, arriva un farmaco specifico per il trattamento del cancro al seno

Ad oggi in Italia vivono più di 37mila persone affette da questa malattia aggressiva, ossia il tumore alla mammela metastatico. La forma triplo negativa, in cui rientrano il 15% delle diagnosi di carcinoma mammario, non presenta i recettori degli estrogeni, del progesterone e della proteina HER2. Questo significa che essa non risponde alla terapia ormonale né ai farmaci che hanno come bersaglio HER2. Si tratta della forma più aggressiva, in cui il rischio di ricaduta a distanza aumenta rapidamente a partire dalla diagnosi e raggiunge il picco nei primi tre anni. Inoltre questa tipologia di cancro si presenta maggiormente nelle donne giovani, che svolgono a pieno la loro vita familiare, come madri e mogli.

In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sulla persona, sull’intera famiglia e sulla comunità. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative e specifiche che garantiscano quantità e qualità di vita, come il sacituzumab govitecan ha dimostrato. Lo studio che ha portato poi all’approvazione del farmaco ha dimostrato che, grazie a una terapia mirata, è possibile migliorare significativamente non solo la sopravvivenza globale ma anche la qualità di vita, aspetto decisivo nel trattamento della malattia metastatica.

Con l’arrivo di questa nuova possibilità si rafforza ancora di più l’impegno degli esperti in oncologia e affiancano le terapie cellulari in oncoematologia farmaci innovativi per i tumori solidi, con l’obiettivo di fare la differenza per un numero sempre maggiore di pazienti.

Foto di Waldryano da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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