Allo stato attuale delle cose si sta cercando disperatamente un modo efficace non solo di tenere sotto controllo il contagio, ma anche di riuscire a intercettare i casi delle persone già infette. Dal Regno Unito arriva una soluzione che per ora non da certezze, ma che si basa su esperienze già di successo, con le dovute differenze. L’idea è di sfruttare il fiuto dei cani.
Il Medical Detection Dogs è un ente di beneficenza britannico istituito del 2008. Negli anni l’ente ha sfruttato questo potente senso canino per rilevare diverse malattie umane. Gli esperti hanno già iniziato a lavorare a questa teoria anche per il Covid-19, la patologia che potrebbe nascere se infettati dal SARS-CoV-2, il mese scorso.
Cani e fiuto: un modo per cercare chi ha il Covid-19
Le parole della fondatrice di Medical Detection Dog: “Riteniamo che i cani possano rilevare COVID-19 e saranno in grado di controllare centinaia di persone molto, molto rapidamente, quindi sappiamo chi deve essere testato e isolato. Abbiamo prove che i cani possono rilevare batteri e altre malattie, quindi crediamo che portare avanti questo progetto farà un’enorme differenza nella capacità di controllare la diffusione di COVID-19.”
L’idea dietro questo particolare approccio è che ogni malattia abbia un odore distintivo. La possibilità, per lo meno al momento, sembra molto alta. La speranza è di riuscire a formare alcuni esemplari entro sei settimane. Il loro aiuto del rintracciare eventuali persone infette potrebbe semplificare il passaggio alla seconda fase di molti paesi. Un’idea come un’altra a cui si attendono risvolti.