La cannabis è già vista come una sostanza che si può assumere in alcuni per aiutare il decorso di una malattia, non tanto per un eventuale effetto attivo sulla patologia in sé, ma per alleggerire il carico al paziente. Molto valida per la chemioterapia, un nuovo studio sta suggerendo che in realtà presenta un’abilità utile alla lotta stessa contro i tumori.
Secondo lo studio, la cannabis può indurre la morte delle cellule immunogeniche, nello specifico grazie all’accumulo dello sfingolipide ceramide. Questo processo porta ad avere alcuni cambiamenti nella composizione stessa della superficie cellulare. Successivamente vengono rilasciati dei mediatori solubili che vengono individuati dal sistema immunitario. Considerando che un punto di forza del cancro è nascondersi al suddetto, in questo scenario viene invece rivelato.
Cannabis: un possibile aiuto contro il cancro
Le parole dei ricercatori dietro lo studio: “Abbiamo dimostrato di indurre la morte delle cellule tumorali attraverso l’accumulo dello sfingolipide, ceramide (Cer). Recentemente, abbiamo dimostrato che l’accumulo di Cer migliora l’induzione della morte cellulare immunogenica (ICD). Questo studio è la prima dimostrazione che i cannabinoidi possono indurre l’espressione sulla superficie cellulare di ectoCRT e potenzialmente indurre ICD. Inoltre, questo studio rafforza la nostra precedente osservazione di un ruolo dell’accumulo di Cer nell’induzione dell’ICD ed estende questa osservazione ai cannabinoidi, agenti non tipicamente associati all’ICD”.
Lo studio deve ancora essere pubblicato per intero sulle riviste del settore e sarà interessante vede le risposte del mondo scientifico in merito. La cannabis è ormai anni che attira l’attenzione in modo diverso da prima, ma non viene ancora vista globalmente come un aiuto valido.