Quando è iniziata la pandemia di coronavirus, non c’erano vaccini o test PCR. Tutto quel che avevamo a nostra disposizione per difenderci erano le mascherine e i nostri fedeli compagni canini. E’ stato proprio così che un gruppo di scienziati ha avuto la brillante idea di utilizzare i cani per rilevare il Covid-19.
All’inizio sembrava una follia, ma dopo diversi esperimenti con il SARS-Cov-2, il team ha scoperto che i cani sono i migliori alleati contro questo virus. Il che ha portato altri scienziati a testare la loro teoria, fino a quando finalmente quest’anno si è concluso che i cani sono un accurato tracker del coronavirus.
Sappiamo tutti che i cani hanno un olfatto eccezionale. Capace di rilevare qualsiasi cosa, dalle droghe illecite avvolte in tonnellate di vestiti, a vari tipi di cancro, diabete e crisi epilettiche. Tuttavia, il loro fiuto per i virus era solo una teoria risalente al 2020, a cui molti erano restii a credere dopo tre anni.
Quindi, per dimostrarne alla fine la concretezza, questo gruppo di studio finlandese ha deciso di portare fuori i cani e testare le loro abilità fuori dal laboratorio. Questo sfruttando il fatto che il Covid-19 non è attualmente una minaccia mortale per gli animali domestici come lo era all’inizio della pandemia. In totale, i ricercatori hanno condotto due esperimenti con questi quattro cuccioli di razze diverse.
Per la prima, gli scienziati hanno chiesto ai cani di rilevare, tra 420 tamponi cutanei umani, quali campioni fossero positivi al Covid-19. I cani hanno annusato attentamente ogni tampone e dopo alcune ore hanno emesso il loro verdetto. A quanto pare hanno individuato tra 90 e 98 positivi, dei 114 presenti. Ciò significa che avevano una sensibilità del 92% nei loro nasi piccoli a sentire l’odore del coronavirus. E una specificità del 91%, per identificare chi non ha avuto il contagio.
Il secondo studio è stato un test più dinamico, in quanto il team ha portato i cani nelle aree di più alta frequentazione per eccellenza: la metropolitana e gli aeroporti. Lì è stato segnalato loro di annusare ciascuno dei 303 passeggeri lungo la strada per vedere se potevano rilevare il Covid-19 a distanza.
È interessante notare che i cani hanno mostrato un migliore senso dell’olfatto per la folla, al punto che hanno ottenuto una sensibilità del 98% e una specificità del 99% con 296 scansioni corrette.
Se esaminiamo diversi articoli sull’efficacia dei test PCR e dei test rapidi per la casa, noteremo che la capacità dei cani di rilevare il Covid-19 è simile. Ad esempio, i test rapidi hanno un’efficacia media dal 92% al 94%, come i cani durante il primo test. Mentre le PCR hanno un’efficacia dal 98% al 99%, simile a quella ottenuta dal secondo test.
In questo senso, non potremmo dire che i nostri amici pelosi siano più efficaci. Soprattutto perché questi cuccioli di prova erano stati precedentemente addestrati per rintracciare bombe, droghe e cancro. Quindi, il nostro animale domestico senza “una laurea in olfatto” potrebbe non essere in grado di annusare le spore SARS-CoV-2.
La cosa buona è che la possibilità che il nostro cane rilevi il Covid-19 è ancora concreta. Se lo alleniamo, potremmo non dover mai più spendere per i test del coronavirus. Né soffrire i peggiori sintomi di questa sindrome perché ci darebbe una risposta immediata. Con il quale non è mai troppo tardi per insegnare al nostro animaletto nuovi trucchi.
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