Entro il 2028, la NASA tornerà sulla Luna con la missione Artemis III, portando per la prima volta una donna e una persona di colore sul suolo lunare. Ma non si tratterà solo di una visita temporanea: l’obiettivo a lungo termine è creare insediamenti abitativi stabili, capaci di ospitare astronauti per periodi prolungati.
Costruire abitazioni nello spazio, però, non è come edificare sulla Terra. I materiali da costruzione tradizionali sono troppo pesanti da trasportare e il costo di invio nello spazio è proibitivo. La soluzione? Usare la polvere lunare stessa: la regolite.
La regolite come materia prima: sfide e opportunità
Il principio si chiama ISRU (Utilizzo delle Risorse In Situ): sfruttare ciò che si trova sul posto. In questo caso, il suolo lunare viene trasformato in mattoni tramite una tecnica chiamata sinterizzazione. Ma mentre molte tecnologie additive, come la stampa 3D, risultano inefficaci nelle condizioni estreme lunari, un metodo si sta dimostrando promettente: la sinterizzazione luminosa.
Questa tecnica sfrutta la luce solare concentrata per fondere la regolite e creare componenti da costruzione simili alla ceramica. Il vantaggio? Niente materiali extra da trasportare né fonti energetiche complesse.
Luce solare, mattoni e habitat futuristici
L’energia solare, abbondante nelle zone illuminate della Luna, diventa così un alleato fondamentale. Invece di stampare intere strutture — un processo ancora troppo complesso — il nuovo approccio punta alla produzione modulare di mattoni, più semplice e facilmente scalabile.
Collaborazioni come quella tra l’ESA e lo studio Foster + Partners mostrano già concept avveniristici di habitat lunari stampati in 3D, ma ancora lontani dalla realizzazione. La NASA, invece, sembra puntare su un modello più sobrio e realizzabile: edifici costruiti con mattoni cotti al sole lunare.
Dal sogno alla realtà: prossimi passi
Il team di ricerca dell’Università dell’Arkansas sta perfezionando i parametri per ottimizzare il processo. I prototipi verranno testati in laboratorio con simulanti di regolite, per verificare la resistenza meccanica e la durabilità dei materiali.
Non siamo ancora pronti a costruire villaggi lunari, ma ogni esperimento avvicina l’uomo a una realtà dove vivere sulla Luna non sarà più fantascienza, ma ingegneria avanzata illuminata – letteralmente – dal Sole.