Il Sole potrebbe produrre acqua sulla Luna: la conferma della NASA

Date:

Share post:

Una sorprendente scoperta della NASA ha appena confermato una teoria proposta più di sessant’anni fa: il Sole potrebbe essere responsabile della formazione dell’acqua sulla Luna. Secondo lo studio pubblicato su JGR Planets, il vento solare, un flusso costante di particelle cariche emesse dal Sole, interagisce con la superficie lunare innescando reazioni chimiche capaci di generare molecole d’acqua.

Un esperimento che riscrive la storia lunare

Il team del Goddard Space Flight Center della NASA, guidato da Li Hsia Yeo, ha ricreato in laboratorio le condizioni lunari per osservare in tempo reale l’interazione tra il vento solare e il suolo. Il protagonista del fenomeno è l’idrogeno, trasportato dai protoni del vento solare, che colpisce la regolite lunare – il terreno superficiale – arricchendolo di uno degli elementi chiave per la formazione dell’acqua.

Il ciclo dell’acqua sulla Luna

Le osservazioni spettroscopiche hanno mostrato un curioso andamento ciclico della presenza d’acqua sulla Luna: i segnali sono più forti all’alba lunare e si indeboliscono con il riscaldamento del suolo, suggerendo che le molecole si disperdano o si muovano. Quando la superficie si raffredda, come durante la notte, il segnale ritorna, indicando un apporto continuo di nuove molecole da parte del vento solare.

Acqua nei poli lunari: una risorsa per il futuro

Molte delle molecole d’acqua prodotte potrebbero migrare verso le regioni permanentemente in ombra ai poli lunari, dove le temperature gelide permettono che l’acqua si conservi sotto forma di ghiaccio. Questo ghiaccio rappresenta una risorsa strategica per l’esplorazione spaziale, offrendo la possibilità di produrre ossigeno e carburante direttamente sul posto.

Un passo avanti per l’esplorazione spaziale

La conferma che il Sole possa contribuire attivamente alla presenza d’acqua sulla Luna apre nuove prospettive per le missioni umane e robotiche. L’acqua non dovrà più essere trasportata dalla Terra in grandi quantità, ma potrà forse essere generata o raccolta direttamente in situ, riducendo i costi e ampliando le possibilità di permanenza a lungo termine.

Foto di Erika Löwe su Unsplash

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

Related articles

La dieta occidentale ostacola la ripresa del microbioma intestinale dopo gli antibiotici

Un recente studio ha lanciato un campanello d’allarme sugli effetti della dieta occidentale sul nostro intestino, in particolare...

Recensione AOC CU34G4Z: monitor da gaming di qualità da 34″ a 240Hz e risoluzione WQHD

AOC, azienda leader nel settore della produzione di monitor da gaming e non solo, ha recentemente lanciato sul...

Il “Mare Perduto” sotto gli Stati Uniti: la straordinaria scoperta di un ragazzo di 13 anni

Nel 1905, Ben Sands aveva solo 13 anni quando si avventurò nelle Craighead Caverns, un complesso di grotte...

WhatsApp: le immagini profilo AI arrivano su iOS

Dopo averci lavorato per diverse settimane a averla lanciata su Android, WhatsApp ha deciso di estendere la funzione...