La cefalea cronica viene riconosciuta a tutti gli effetti una malattia sociale invalidante: lo stabilisce la legge definitivamente approvata dal Senato, che include così la cefalea primaria cronica tra le malattie sociali.
Inoltre mira a individuare metodi innovativi da sperimentare per contrastare questa condizione. La proposta di legge era arrivata più di un anno fa alla Camera e già il testo era volto a farla riconoscere come cronica come una patologia invalidante, dopo essere stata accertata nel paziente da un centro accreditato e da almeno un anno.
Ora, a dare attuazione alla legge sarà un decreto del ministro della Salute, da adottare entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge. Nel contempo, dovranno essere stabiliti anche i criteri e le modalità per l’attuazione dei progetti da parte delle regioni.
Come si accerta la cefalea cronica
L’articolo di cui si compone la legge riconosce la cefalea cronica come malattia sociale, nelle seguenti forme:
- emicrania cronica e ad alta frequenza
- cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici
- cefalea a grappolo cronica
- emicrania parossistica cronica
- cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione
- emicrania continua
Il medico dovrà quindi attestare l’effetto invalidante della malattia che solo così potrà essere riconosciuta come malattia sociale invalidante. Questa è una malattia invisibile che oggi esce finalmente dal cono d’ombra in cui è sempre stata. Non parliamo del semplice mal di testa passeggero, ma di una malattia cronica e invalidante vera e propria, molto più diffusa di quanto si possa immaginare, che purtroppo ha già portato alcuni pazienti a compiere anche gesti estremi.