Dopo due anni di divieti a causa della pandemia nel viaggiare, con l’arrivo dell’estate sono cadute tutte le restrizioni per quanto riguarda il Covid-19 e possiamo riprendere a viaggiare. Alla maggior parte di noi il messaggio delle hostess quando stiamo per partire sarà famigliare, ossia di utilizzare i nostri dispositivi cellulari in modalità aereo. Tuttavia nessuno ha ben chiaro il perché bisogna fare questo, cosa potrebbe succedere?
La “modalità aereo” è una particolare configurazione, che i produttori di telefonini e tablet hanno reso immediatamente accessibile nell’interfaccia delle versioni più recenti sia di Android che iOS, che permette di spegnere tutti i sistemi radio dell’apparecchio: le trasmissioni per la telefonia, il wifi e il bluetooth, ma anche altri eventuali sistemi di trasmissione del gadget. Ciò fa pensare al perché quindi si debbano spegnere i nostri dispositivi durante il decollo e l’atterraggio.
Il divieto negli Usa è stato istituito nel 2000 dalla Federal Aviation Administration, più o meno con la stessa tempistica con cui in Europa i singoli enti nazionali per la gestione della sicurezza del trasporto aereo hanno istituito divieti analoghi. All’inizio addirittura non era vietato solo di usare i primi cellulari, ma anche apparecchi come lettori cd, minidisc e stampanti. La paura era quella che questi apparecchi potessero interferire con gli apparecchi di bordo, che a partire dagli anni’80 si stava digitalizzando sempre di più. Un’ulteriore timore era che ci potesse essere un’interferenza diretta, sia per sovrapposizione che per induzione delle onde radio e dei campi elettromagnetici degli apparecchi dei passeggeri con i computer e con i segnali trasportati dalla cablatura stessa dell’aereo.
Con il passare del tempo questo problema è stato superato in quanto i dispositivi dei passeggeri sono stati implementati con un sistema di schermatura maggiormente efficiente e gli aerei sono stati modernizzati, in modo tale da non avere più interferenze. Tanto è vero che non è mai stato ufficialmente registrato un incidente aereo causato da un telefonino acceso. E per questo motivo negli Usa a partire dal 2013 consente ai passeggeri di continuare a utilizzare i propri cellulari purché attivino la “modalità aereo” e la stessa cosa è accaduta in Europa. Tuttavia, la presenza di telefoni cellulari con la parte telefonica accesa in quota o di tablet e computer dotati di Sim e connessi, crea invece un grosso problema agli operatori di telefonia mobile.
La struttura di radio a terra della rete di telefonia mobile è divisa in celle ottimizzate per gli ostacoli presenti nel suolo. Questo perché è calibrata su terminali che si muovono a livello del terreno e a velocità contenute. Invece, avere potenzialmente migliaia di telefonini che sfrecciano fino a 900 chilometri orari a dieci chilometri di altezza, o comunque a quote più basse lungo i sentieri di avvicinamento alla pista di atterraggio, è causa di disservizi e problemi per la rete. Si tratta di casi che si sono verificati più volte e porta a dei problemi alla torre di telefonia vicino agli aeroporti. Volare è stato ritenuto il più sicuro al mondo e anzi gli aerei sono il luogo più controllato al mondo.
Soprattutto nelle due fasi del volo di cambiamento di stato, quando si possono verificare la maggior parte delle anomalie e incidenti, è necessario che i passeggeri seguano le istruzioni, siano preparati e attenti. Per questo non avere telefonini, tablet o altro è fondamentale: non ci si deve isolare con le cuffie, bisogna ascoltare le istruzioni dell’equipaggio ed essere liberi da impicci e seguire eventuali ordini di evacuazione. Oltre a questi due potenziali problemi ce n’è un terzo: le potenziali interferenze durante l’atterraggio strumentale. Le regole dell’irraggiamento elettromagnetico non seguono dei criteri algebrici: avere duecento telefonini accesi o solo uno non cambia, l’irraggiamento complessivo è lo stesso. Tuttavia, con molti telefonini accesi ci sono più punti di emissione all’interno dell’aereo, e quindi aumentano la probabilità che uno si trovi veramente vicino a un sensore critico per il volo strumentale.
Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay
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