Per milioni di persone nel mondo, la perdita dell’olfatto – nota come anosmia – è diventata una condizione debilitante, spesso causata da infezioni virali come il COVID-19, traumi o invecchiamento. Ma una nuova ricerca accende la speranza: nel tessuto nasale esistono cellule staminali “dormienti” che potrebbero essere risvegliate per ripristinare la capacità olfattiva.
Le cellule staminali sono cellule speciali in grado di trasformarsi in diversi tipi di tessuti. Quelle “dormienti” sono presenti in stato inattivo, ma conservano il potenziale rigenerativo. Nel caso dell’epitelio olfattivo — la zona interna del naso responsabile del rilevamento degli odori — queste cellule potrebbero riattivarsi e ricostruire le connessioni danneggiate.
Anosmia e cellule staminali: il naso potrebbe rigenerarsi da solo
Uno studio recente condotto da un team internazionale di neuroscienziati ha individuato e analizzato queste cellule staminali nel naso di pazienti affetti da anosmia persistente. Utilizzando tecniche avanzate di imaging e sequenziamento genetico, i ricercatori hanno osservato che, in condizioni specifiche, queste cellule possono tornare attive e generare nuove cellule sensoriali olfattive.
Un fattore chiave che sembra impedire la riattivazione di queste cellule è l’infiammazione cronica. Quando il naso è costantemente irritato, le cellule staminali rimangono bloccate nella loro fase dormiente. I ricercatori stanno ora esplorando come ridurre l’infiammazione per sbloccare questo potenziale rigenerativo.
Dopo la pandemia di COVID-19, milioni di persone hanno riportato una perdita dell’olfatto, spesso duratura. Questa scoperta offre una nuova via terapeutica per quei pazienti, che finora avevano poche opzioni oltre alla terapia olfattiva. Stimolare le cellule staminali potrebbe rappresentare un approccio più diretto ed efficace alla guarigione.
Rivoluzionare il trattamento dei disturbi sensoriali
Le prospettive sono promettenti: i ricercatori stanno lavorando a farmaci nasali in grado di “svegliare” queste cellule dormienti senza bisogno di interventi invasivi. Le prime sperimentazioni su modelli animali hanno dato risultati incoraggianti, aprendo la strada a futuri studi clinici sull’uomo.
Questa scoperta si inserisce nel più ampio campo della medicina rigenerativa, che punta a riparare tessuti danneggiati grazie al potere delle cellule staminali. L’epitelio olfattivo, a differenza di molte altre parti del sistema nervoso, possiede una certa capacità naturale di rigenerazione: sfruttarla al massimo potrebbe rivoluzionare il trattamento dei disturbi sensoriali.
Anche se siamo ancora nelle fasi iniziali della ricerca, la possibilità di riattivare le cellule staminali olfattive rappresenta un cambiamento di paradigma. Restituire l’olfatto significa anche migliorare la qualità della vita, la sicurezza alimentare, la percezione del pericolo e il piacere quotidiano. La scienza sta letteralmente risvegliando un senso dimenticato.
Foto di Owen Young su Unsplash