La lotta al cancro è una delle peggiori che si possa affrontare, sia a livello psicologico che fisico. I trattamenti che finora sono risultati efficaci sono anche parecchio invasivi o comunque dolorosi; un esempio banalissimo può essere la chemioterapia che è sostanzialmente l’avvelenamento del corpo con lo scopo di uccidere le forme tumorali. Di recente un team di scienziati dell’Università dell’Arkansas sono riusciti a testare con successo una nuova tecnica che risulta tutt’altro che invasiva.
Come da titolo si basa su un laser il quale usato dall’esterno dell’organismo è capace di rintracciare le cellule tumorali ed eliminarle. L’idea dietro questa tecnica è uccidere tali cellule ancora prima che inizino a mestatizzare o anche diffondersi in altre zone del corpo. Il concetto di funzionamento è semplice ovvero le cellule colpite dal laser finiscono per assorbire molta più luce delle altri e questo le porta a collassare a causa del calore prodotto.
Cellule tumorali e laser
Ecco la dichiarazione di Vladimir Zharov, autore dello studio: “Questa tecnologia ha il potenziale per inibire significativamente la progressione della metastasi. L’uso dei laser ha rivoluzionato la diagnosi e il trattamento delle malattie, ma le grandi dimensioni dei laser ne hanno impedito l’uso in molte applicazioni mediche a livello cellulare. In un paziente, abbiamo distrutto il 96 percento delle cellule tumorali.”
Ovviamente un trattamento medico del genere risulta essere una manna rispetto a quelli attualmente in uso. In realtà non è la prima volta che viene usata una tecnica del genere e questo potrebbe sottolineare il fatto che in un futuro troppo lontano questa diventerà una terapia riconosciuta e funzionante.