“La chemioterapia metronomica ha una tossicità diretta sulle cellule tumorali, come la chemioterapia classica” spiega Marina Cazzaniga, direttore del Centro di ricerca dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di Monza, “con effetti anche sul loro micro ambiente poiché inibisce la crescita dei tumori“.
I risultati nel trattamento del tumore al seno
Gli studi hanno valutato la terapia metronomica nel tumore al seno: “potrebbe rappresentare una delle strategie più promettenti per incrementare le possibilità di sopravvivenza delle pazienti. La peculiarità del trattamento è infatti l’uso di dosi ben al di sotto della massima dose tollerata“, spiega la dott.ssa Cazzaniga.
Addirittura, tra le pazienti trattate, in casi statisticamente trascurabili si è assistito alla caduta dei capelli.
Quali sono i vantaggi?
Le basse dosi impiegate nella terapia metronomica non richiedono controlli frequenti, come invece avviene nel caso di utilizzo di quella tradizionale. La paziente si reca in ospedale solo una volta al mese per esami del sangue e per ritirare le compresse, con un grande risparmio anche economico.
Con la metronomica gli stessi farmaci necessari per il trattamento vengono somministrati ai pazienti in dosi molto più basse, ma con una maggiore frequenza. Tant’è vero che questo metodo prevede l’assunzione dei medicinali sotto forma di pillole.
Il futuro della ricerca consisterà nel comprendere e stabilire quali pazienti possano beneficiarne e quale trattamento sia il più appropriato.
Una soluzione che guarda al futuro
Inoltre, sono appena iniziati i primi corsi dell’International School of Metronomic Chemotherapy. “Abbiamo voluto creare una piattaforma che rende disponibili tutte le conoscenze accumulate in questi anni di studi” conclude Cazzaniga, fondatrice e presidente della scuola.
“Vogliamo incentivare e migliorare la divulgazione di questo tipo di trattamento oltre a contribuire allo scambio scientifico tra medici, clinici e ricercatori. Possono parteciparvi laureandi in Medicina, oncologi, radioterapisti, chirurghi, ginecologi, infermieri e farmacisti di tutto il mondo“.