Cina, ufficializzato il controllo etico sui videogiochi, bloccati già 9 games

In Cina è stato istituito un comitato etico per controllare i videogiochi che possono incitare violenza, provocare dipendenza o essere dannosi per i minori.

I videogiochi ormai hanno assunto un ruolo primario nell’economia di moltissime multinazionali. Basta pensare come la Sony, con il nuovo gioco in esclusiva “God of War”, ha venduto milioni e milioni di unità, portando un ottimo introito alla società.

Ovviamente, ai tempi d’oggi, più un gioco è violento, dinamico, mette suspence, più è ben visto ed acquistato. Il PEGIPan European Game Information), l’età target minima per quel gioco, ormai non viene più rispettata e non è per nulla difficile trovare ragazzini di 12 anni con un gioco 18+. Ciò non crea particolari problemi nel mondo tranne in Cina, dove è stato appena creato un comitato etico apposito. Vediamo di cosa si tratta.

 

Comitato etico sui videogiochi in Cina

Come già sappiamo, in Cina film, videogiochi o altro con scene di violenza o nudità non sono ben viste dal governo. Infatti, tutte le scene di nudo vengono rigorosamente coperte con i pixel.

In questi ultimi giorni, è stata approvata una nuova stretta sui videogame, nello specifico si è formato un comitato etico che controlla se i giochi non siano dannosi, provocano dipendenza o incitino alla violenza. Il gruppo di controllo è formato da numerosi ricercatori ed universitari, ma anche da enti privati e aziende che hanno voluto contribuire, ritenendo importante questo lavoro.

Il comitato ha già bloccato 9 giochi e chiesto modifiche ad altri 11 sui venti analizzati finora. Il governo cinese sta pensando anche ad un ulteriore sistema di licenze che porterebbe problemi alle varie aziende sviluppatrici di giochi. Infine, notizia di qualche settimana fa è che il colosso cinese Tencent sta brevettando un modo per limitare a poche ore l’utilizzo di videogiochi nei più giovani.