Una nuova ricerca condotta da scienziati della NYU Langone Health ha portato alla luce una scoperta sorprendente: il DNA “casuale”, ovvero sequenze di DNA che non codificano per proteine, si comporta in modo diametralmente opposto nel lievito e nei mammiferi, nonostante condividano un antenato comune e meccanismi molecolari simili.
Cosa significa questa scoperta?
- Nel lievito, il DNA casuale viene attivamente trascritto in RNA, il primo passo per la produzione di proteine.
- Nelle cellule dei mammiferi, lo stesso DNA casuale è naturalmente represso e la sua trascrizione è inattiva.
Perché questa differenza?
Secondo gli scienziati, la chiave risiede nel diverso “stato predefinito” della trascrizione nelle due specie:
- Il lievito ha uno stato predefinito “attivo”, che favorisce la trascrizione di quasi tutto il DNA.
- I mammiferi hanno uno stato predefinito “represso”, che richiede segnali specifici per attivare la trascrizione.
Come è stata fatta questa scoperta?
I ricercatori hanno inserito un gene sintetico con il DNA invertito in cellule staminali di lievito e topo.
- Nel lievito, il gene invertito veniva comunque trascritto attivamente.
- Nelle cellule di topo, la trascrizione del gene invertito era repressa.
Quali sono le implicazioni di questa scoperta?
- Aiuta a capire meglio come funziona la trascrizione genetica nelle diverse specie.
- Apre nuove strade per l’ingegneria genetica, permettendo di identificare nuovi geni e sviluppare nuove terapie.
- Potrebbe aiutare a comprendere l’evoluzione del DNA e il ruolo del DNA casuale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature. L’autore principale è Jef Boeke, PhD, direttore dell’Institute for Systems Genetics presso la NYU Langone Health. La scoperta ha utilizzato una tecnica chiamata “scrittura del genoma” per creare DNA sintetico e potrebbe avere un impatto significativo sulla nostra comprensione del DNA e del suo ruolo nella salute e nella malattia.