A ricordarci che ci troviamo ancora a marzo e non ad aprile, ci ha pensato il vulcano più attivo dell’Indonesia. Il Monte Merapi ha infatti eruttato di nuovo nella giornata di ieri. Per fortuna non c’è stata fuoriuscita di lava, ma solo cenere, anche se tanta. Un densa colonna di cenere si è alzata nel cielo fino a raggiungere i 5.000 metri di altezza.
È la seconda volta questo mese che il monte si è svegliato in questo modo, la prima proprio i primi giorni di marzo. La colonna di cenere ci ha messo un po’ a scendere finendo comunque per depositare materiale in un raggio di diversi chilometri. Tolto questo inconveniente e l’enorme boato che si è sentito, non ci sono stati danni e non è stato alzato il livello di allerta.
Tra gli ultimi due secoli ci sono state tre grandi eruzioni da parte di tale vulcano. Nel 1930 ci sono stati 1.300 morti, nel 1994 un’altra eruzione ha causato la morte di altre 60 persone e infine nel 2010, l’ultima degna di nota, ha causato altri 300 morti e sfollato centinaia di miglia di famiglia.
Vulcano, terremoto, onde anomale e pandemia: marzo 2020
Marzo sta per finire, un mese particolare. Ci troviamo nel mezzo di una pandemia e se da un lato la natura sta tirando sospiri di sollievo, qualche evento naturale si sta scatenando. Nell’ultima settimana c’è stata un forte terremoto in Croazia, un’altro vicino alle coste del Giappone che ha alzato all’allerta per le onde anomale e adesso questo, l’eruzione di un vulcano che poteva trasformarsi in un’altra tragedia.