Ci sono diverse tipologie di coma in cui una persona può andare incontro. Ci sono i casi permanenti e quelli temporanei anche se spesso viene difficile ipotizzare una reale ripresa, tranne in casi come quelli indotti farmacologicamente. Un nuova ricerca ha voluto capire cosa realmente succede nel cervello in questi casi. Con un sistema di imaging sono andati ad analizzare l’organo, soprattutto le regioni legate dissociazione motoria cognitiva.
Questo particolare coma è quello dove vengono effettivamente registrate delle attività cerebrali, ma con la persona che comunque non risponde. Si tratta di una condizione che avviene circa nel 25% dei casi di trauma cranico, emorragia cerebrale e anche in casi di arresto cardiaco. I ricercatori vogliono capire come mai c’è questa mancanza nonostante l’attività presente.
Coma: l’attività del cervello
Le parole dei ricercatori: “Utilizzando una tecnica che abbiamo sviluppato chiamata analisi bi-clustering, siamo stati in grado di identificare modelli di lesioni cerebrali condivisi tra i pazienti con la dissociazione motoria cognitiva e in contrasto con quelli senza. l nostro studio mostra che potrebbe essere possibile eseguire lo screening per la coscienza nascosta utilizzando l’imaging cerebrale strutturale ampiamente disponibile, spostando il rilevamento della CMD un passo più vicino all’uso clinico generale.”
Quello che è stato visto negli individui con questa condizione è che effettivamente le richieste venivano recepite visto la presenza di strutture cerebrali intatte che si attivano, ma c’è anche dei pezzi mancanti che non portavano all’azione fisica di risposta. È un nuovo punto di partenza per gli studi di settore in materia.