Commozioni cerebrali: due o più possono influenzare la capacità di fare attenzione

Date:

Share post:

Avere una o più commozioni cerebrali durante tutta la nostra vita può essere collegata a una peggior funzione cerebrale in età avanzata. Questo è quello che suggerisce un nuovo studio su oltre 16.000 persone, tra cui le quali avevano due o più commozioni cerebrali avevano punteggi di pianificazione e attenzione complessi peggiori su una serie di test cognitivi.

Quelle invece con più di tre traumi cerebrali hanno mostrato una minore attenzione, velocità di elaborazione e memoria di lavoro. Quindi avere questi problemi durante la nostra vita può portarci ad avere un deficit cognitivo a lungo termine. Inoltre i ricercatori hanno suggerito che lo sport e l’esercizio fisico è ottimale alla nostra salute mentale.

 

Capacità d’attenzione, avere più commozioni cerebrali possono influenzarla a lungo termine

I risultati arrivano il giorno dopo un’inchiesta su commozioni cerebrali e traumi cranici ripetuti negli sport di contatto. L’inchiesta è stata avviata sulla scia della crescente preoccupazione dell’opinione pubblica sulla gestione delle commozioni cerebrali dei giocatori da parte delle organizzazioni sportive e sugli effetti dell’esposizione a lungo termine a colpi pesanti che potrebbero non portare a una diagnosi clinica di commozione cerebrale ma causare comunque danni al cervello. Esistono delle prove scientifiche che hanno mostrato dei collegamenti tra l’esposizione ripetuta a traumi cranici e colpi sub-concussivi negli sport di contatto e la malattia neurodegenerativa encefalopatia traumatica cronica, che è stata trovata nel cervello di più sportivi.

Mentre le persone che avevano subito ripetute commozioni cerebrali avevano prestazioni cognitive notevolmente peggiori, le differenze non erano drastiche. Anche se siamo stati colpiti da una commozione cerebrale, i benefici di praticare sport, in particolare da giovane, superano i rischi per la nostra cognizione a lungo termine. Questo ha senso quando guardiamo i dati complessivi perché sappiamo che la pressione sanguigna, il colesterolo alto, il diabete sono tutti rischi davvero significativi per la nostra salute cognitiva. Questo è un risultato di fondamentale importanza. Fornisce una chiara soglia alla quale ci si può realisticamente prevedere deficit cognitivi di età medio-tardiva.

Quando si formulano raccomandazioni per coloro che hanno subito ricorrenti lesioni cerebrali traumatiche, i medici dovrebbero essere consapevoli del fatto che dopo 3 o più ci si possono aspettare alcuni deficit cognitivi a lungo termine. In media, i partecipanti hanno riportato il loro ultimo trauma cranico 30 anni prima dello studio. Gli autori dello studio hanno ammesso che il lungo periodo trascorso dall’esperienza della commozione cerebrale era una potenziale limitazione.

Foto di Tumisu da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

Related articles

Il Mistero del “Cuore” di Plutone Risolto: Un Enorme Impatto Obliquo alla Base della Formazione

Da quando la missione New Horizons della NASA ha rivelato nel 2015 una struttura a forma di cuore...

Memoria: la formazione danneggia il cervello sul momento

Come funziona la memoria? Senza pensarci molto, per i più è un processo astratto, ma in realtà nel...

WhatsApp: arriva la sezione delle chat preferite

Dopo aver lavorato su una sezione dedicata ai contatti preferiti, WhatsApp vuole fare ancora di più. Scovata nei...

Il “secondo cuore”: il muscolo soleo e la sua importanza per la nostra salute

Il soleo, spesso definito il nostro "secondo cuore", è un muscolo situato nella parte inferiore della gamba che...