Coronavirus: è il caso di annullare i viaggi programmati per quest’anno?

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Moltissime compagnie aeree sono state costrette a cancellare molti voli verso tutta Europa, a causa di un’epidemia di coronavirus sempre più dilagante. I viaggiatori hanno infatti visto cancellati i loro voli, prenotati magari anche diversi mesi fa, dal momento che il virus sta ormai prendendo piede in tutto il continente; tuttavia, le autorità responsabili per il turismo nel nostro paese hanno rassicurato i viaggiatori, ritenendo l’Italia ancora sicura, anche se la situazione potrebbe aggravarsi da un momento all’altro.

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Ma secondo gli esperti non ha ancora senso annullare molti dei viaggi che tuttora non risultano cancellati dalle compagnie aeree, dal momento che un eventuale annullamento dei voli dipende dalla situazione del luogo di destinazione e di partenza. Parlando in una conferenza stampa, in cui è stato delineato un piano in sei punti del governo per combattere il virus, il consulente scientifico britannico Patrick Vallance ha dichiarato: “Molto dipende da dove si trovano i focolai. Al momento sono presenti in tutta Europa e seppur ancora contenuti, stanno diventando più problematici in diversi paesi”.

 

Le autorità raccomandano cautela, ma tutto dipende dalla situazione del singolo paese colpito dal coronavirus

Tutto dipende da come si evolveranno gli eventi nelle prossime settimane“, continua Vallance. “Una volta che l’epidemia è diffusa ovunque, limitare i viaggi non farebbe molta differenza. Al momento deve essere chiaro che non stiamo raccomandando alcun cambiamento dei comportamenti ai cittadini nel Regno Unito e non ritengo che lì vi sia un rischio superiore che altrove“.

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Il Chief Medical Officer e virologo britannico Christopher Whitty ha dichiarato: “Se dovessimo trovarci in ​​un paese in cui il servizio sanitario è molto debole, proprio in un momento di picco dell’epidemia, la situazione potrebbe essere problematica. Questo è un problema soprattutto per i più anziani, o per le persone che soffrono di problematiche di salute preesistenti; per questo motivo, penso che in quelle situazioni sarebbe più congeniale per tutti trovarsi in un paese che riesca a garantire adeguati standard di tutela contro la malattia da coronavirus“.

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