La Cina non riesce a dichiararsi completamente fuori dall’emergenza coronavirus. Dopo giorno e giorni con zero casi ufficiali, o comunque zero casi scoperti dalle autorità sanitarie, ecco che nel giro di poco sono comparsi diversi nuovi contagi. A questo giro la città coinvolta è Pechino, la capitale che finora sembrava essere stata risparmiata dalla pandemia.
Punto dolente di questi nuovi casi riguarda il dove sono comparsi ovvero in alcuni mercati alimentari a cielo aperto della città, i cosidetti wet market, gli stessi che sono stati visti all’origine della diffusione a Wuhan, epicentro della pandemia a livello globale. Immediatamente sono scattate le misure di prevenzione.
La principale misura è stata mettere in quarantena 11 quartieri intorno al distretto di Fengtai il quale sono tutti collegati a uno dei suddetti mercati. Tutta la città ha però subito gli effetti di questa scoperta. Eventi sportivi sospesi, turismo bloccato e le scuole che dovevano riaprire a breve, non lo faranno.
Coronavirus: la Cina non è fuori dall’emergenza
Per qualche motivo questi nuovi focolai sono stati collegati al salmone tanto che si è scatenato del vero panico in merito. In tutto il paese è stato ritirato dai vari supermercati visto che l’origine del contagio è stata attribuita alle piattaforme dove veniva tagliato e impacchettato.
I positivi sono stati 45, tutti asintomatici e questa sottolinea che nel paese possa esserci una grossa epidemia silente. 139 sono invece le persone messe sotto stretta osservazione. Queste le parole di Chu Junwei, funzionare distrettuale: “In conformità con il principio di mettere al primo posto la sicurezza delle masse e della salute, abbiamo adottato misure di blocco per il mercato di Xinfadi e i quartieri circostanti.”