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Coronavirus: i giocatori PC scendono in campo per aiutare la ricerca

Attualmente ci sono più di 156.000 casi confermati a livello globale mentre il Coronavirus (COVID-19) continua a diffondersi, con oltre 5.800 decessi. E se vi dicessimo che da ora i gocatori PC possono aiutare nella ricerca per contrastare il virus?

Installando semplicemente un software che lavora in background sul loro computer, i giocatori potranno aiutare a sviluppare una cura per la pandemia. Il progetto Folding@home (F@h) è un programma di ricerca informatica che utilizza le risorse inattive di migliaia di computer volontari per simulare la dinamica molecolare del ripiegamento proteico.

La potenza di calcolo dei gamer contro il Coronavirus

Alcune persone non lo sanno, ma molti di noi dispongono di apparecchiature molto potenti denominate GPU, un particolare tipo di chip progettato per i videogiochi. Le GPU sono in grado di eseguire semplici operazioni matematiche molto rapidamente, come le molte operazioni necessarie per simulare l’ambiente complesso all’interno delle cellule umane.

Le simulazioni sono necessarie perché il ripiegamento delle proteine è una delle aree più complicate della biologia. Le molecole si piegano in strutture tridimensionali che determinano reazioni chimiche nelle cellule umane, quindi l’intero corpo umano.

Anche se gli scienziati hanno sequenziato l’intero genoma umano la sequenza non spiega come le proteine assumano una forma particolare ed eseguano le loro funzioni. Il progetto F@h, con sede presso il Pande Lab dell’Università di Stanford, e guidato dal dott. Greg Bowman, sta studiando le implicazioni di ciò che accade quando qualcosa va storto in malattie come il cancro, il diabete, l’Alzheimer e ora il COVID-19.

Nel caso dell’Alzheimer, quando le proteine si ripiegano male, possono aggregarsi e accumularsi nel cervello, da dove si ritiene che causino i sintomi della malattia. Alcuni dei calcoli su cui lavoreranno le GPU di gioco includono la simulazione dei diversi modi in cui le proteine possono ripiegarsi, rivelando potenzialmente le informazioni strutturali chiave per nuovi farmaci. Le proteine sono anche essenziali per il funzionamento di molti virus, tra cui l’Ebola e il virus Zika.

Tutti possiamo aiutare nella ricerca per un futuro migliore

I ricercatori stanno mirando a esaminare come le proteine specifiche nel coronavirus possano essere interrotte, impedendo potenzialmente al virus di replicarsi all’interno del corpo umano. Il contributo ovviamente non è limitato solo ai PC potenti dei gamer, ma tutti potranno contribuie alla ricerca.

“Tutti, indipendentemente dall’hardware che possiedono, hanno la possibilità di aiutare la ricerca e fare una grande differenza nella vita di altre persone”, riferisce un annuncio condiviso dai giocatori sul forum Reddit.

“Chissà se noi o i nostri figli non trarremo beneficio da queste ricerche? Ogni piccolo aiuto può essere utile! In questo modo gli scienziati potranno accedere più rapidamente alle informazioni.”

Insomma che aspettate, donate la vostra potenza di calcolo per aiutare la ricerca!

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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