Coronavirus, le mutazioni del virus sono veramente più pericolose?

Secondo gli scienziati il coronavirus sta mutando internamente e formando due nuovi ceppi, ma ciò è un processo normale e non per forza pericoloso

Coronavirus

Un team di scienziati ha affermato che è emersa una forma più contagiosa del coronavirus che causa COVID-19. Ma mentre i risultati sono online, gli esperti hanno cercato di smorzare i timori che le mutazioni mostrino un nuovo ceppo del virus più trasmissibile, e hanno affermato che non ci sono prove che suggeriscano che il virus sia cambiato significativamente da inizio pandemia, smentendo quindi l’iniziale notizia diffusa.

Il termine “mutazione” porta con sé connotazioni spaventose di un insolito e sostanziale cambiamento in un virus, che suona come se influisse sulla facilità con cui infetta le persone e su quanto si ammalino gravemente. Ma le mutazioni sono in realtà una parte normale e generalmente insignificante del ciclo di vita di questi germi.

 

Coronavirus, mutazioni pericolose o normali?

I virus sono costituiti da materiale genetico, chiamato RNA, racchiuso in proteine. Quando infettano un ospite, come un essere umano, creano nuove copie dei loro dati genetici per replicarsi. Come i bambini potrebbero commettere errori quando annotano informazioni da una lavagna in classe, questo processo porta a piccoli cambiamenti nelle informazioni genetiche del virus. Queste sono chiamate mutazioni. Gli scienziati hanno recentemente esplorato come questo processo è stato caratterizzato male nella cultura scientifica in un recente articolo sulla rivista Nature Microbiology.

Oscar MacLean, un bioinformatico del Centre for Virus Research dell’Università di Glasgow, nel Regno Unito, ha dichiarato a Newsweek: “Le mutazioni virali sono una caratteristica garantita e inevitabile della replicazione virale e, sebbene sia importante monitorarle, non dovrebbero destare preoccupazione. Mentre la SARS-CoV-2 (il virus del coronavirus che causa la malattia COVID-19) continua a diffondersi, avendo già infettato oltre 3,7 milioni di persone secondo la Johns Hopkins University, molti team di scienziati in tutto il mondo stanno facendo proprio questo.”

Ciò che quindi chiedono gli scienziati è di non pensare che le mutazioni del virus significa automaticamente letalità aumentata e nuovi pericoli, bensì è un normalissimo processo che colpisce tutti i virus e batteri.