All’inizio, e per diversi mesi, gli esperti hanno parlato di possibili ondate di coronavirus. Lo scenario in questione si è basato su quello che è successo più volte con le epidemie e con le pandemie, soprattutto nel 1918 con l’influenza spagnola. In quel caso, la seconda ondata fu quella più pericolosa e infatti si teme una seconda ondata anche oggi. Adesso però, secondo gli esperti, il virus si muoverà più come un incendio boschivo.
Le parole di Michael Osterholm, un epidemiologo che ha rilasciato un’intervista a Business Insider: “Non ci sono prove che ci sarà una diminuzione dei casi, una depressione. Continuerà a bruciare caldo, un po ‘come un incendio boschivo in cerca di legna umana da bruciare.”
Proprio l’esperto in questione aveva scritto un documento, un rapporto, che indicava il possibile arrivo di una seconda ondata ad autunno. Quello che sta succedendo a livello globale indica altro. Come detto, si prevede un incendio boschivo, uno scenario ben diverso.
Coronavirus: un altro scenario
“Ad aprile stavamo ancora cercando di capire se si trattasse di una pandemia in cui avremmo visto ondate vere, dove si vedono grandi aumenti nei casi e poi una depressione e poi una seconda ondata più grande per ragioni completamente al di là del comportamento umano, che ha storicamente accaduto con altre pandemie influenzali. I nuovi dati suggeriscono altro.”
L’incendio è ovviamente già divampato e adesso ci si aspettano un ciclo di nuovi picchi, non necessariamente più alti dei precedenti, e questo potrebbe continuare per tutta l’estate e anche oltre. Un’altra possibilità, molto legata a alla precedente, indica la possibilità di quella che viene chiamata lenta bruciatura. Come il nome suggerisce, ci saranno continuamente nuovi, numeri relativamente bassi che si presenteranno anche oltre la prossimo primavera.