Il coronavirus fa postcipare il lancio del telescopio James Webb, il successore di Hubble

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La pandemia attuale di coronavirus ha messo i bastoni nelle ruote anche alla NASA. Molti progetti sono stati rimandati, altri sono stati messi in stand by e alcuni sono stati portati avanti in telelavoro. Tra i diversi progetti che hanno subito ritardi c’è quello del lancio del James Webb Space Telescope, il telescopio considerato il successore di Hubble.

Il lancio era per sé previsto per il marzo dell’anno prossimo, quindi tra quasi un anno. I ritardi che si sono accumulati in questi giorni hanno costretto l’agenzia spaziale statunitense a rimandare con così largo anticipo.

Le parole di Thomas Zurbuchen, amministratore associato della NASA: “Non lanceremo a marzo. Assolutamente non lanceremo a marzo. Questo non è nelle carte in questo momento. Non è perché hanno fatto qualcosa di sbagliato. Non è colpa o cattiva gestione di nessuno. Un decisione presa sulla base di una valutazione dettagliata di rischi, costi e programma.”

 

Il telescopio che prenderà il posto di Hubble partirà in ritardo

Un aumento dei ritardi si capisce nel momento che si scopre che la forza lavoro dietro tale progetto si è di molto ridotta. Prima ci lavorava una squadra di 12 persone per 10 ore settimanali. Ora sono ci sono equipaggi da 5 persone per 8 ore settimanali.

La speranza della NASA è di riuscire a lanciare il telescopio sempre prima della fine del 2021. Considerata la tecnologia di base del telescopio, un osservatorio a infrarossi orbitale, viene appunto considerato il naturale successore di Hubble, il potente mezzo che da anni ci delizia con immagini speciali dallo spazio profondo. È ora di metterlo in pensione però.

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