Da quando sono comparse delle nuove varianti del coronavirus in giro per il mondo, ci si è subito preoccupati per l’eventuale perdita di efficacia, parziale o totale, dei vaccini attualmente approvati. Recenti studi non sembrano aver portato alla luce niente a supporto di questi timori. Il discorso cambia per quanto riguarda due nuovi possibili vaccini.
I trattamenti sviluppati da Novavax e Johnson & Johnson, secondo i nuovi dati emersi, risultano essere meno efficaci nei confronti della variante sudafricana; lo studio è avvenuto proprio in Sud Africa dove il suddetto ceppo è più comune.
Per Novavax si parla di una perdita di una perdita di oltre il 40% dell’efficacia, dall’89,3% dei dati precedentemente ottenuti al 50%. Per Johnson & Johnson la situazione è diversa. Dal 66% registrato negli Stati Uniti si è passati a un 57% in Africa; gli ultimi dati arrivano su uno studio che si è basato sul 95% di contagi da suddetto ceppo.
Vaccini e nuove varianti
Se la perdita di efficacia nel prevenire la comparsa del Covid-19 è sicuramente un problema, ci sono comunque dati rassicuranti. Il vaccino di Johnson & Johnson ha comunque dimostrato di essere in grado di prevenire la comparsa di casi più gravi di malattia nell’89% dei casi. In sostanza, questi trattamenti risultano ancora validi per combattere la pandemia, soprattutto nel momento in cui altri vaccini risultano disponibili solo in pochi paesi, perlomeno allo stato attuale.
La comparsa di altre varianti nel futuro, possibilità purtroppo esistente, preoccupano, ma non più di tanto. Case farmaceutiche come Pfizer hanno già dichiarato di poter modificare in tempi relativamente brevi i vaccini già esistenti così da guadagnare una nuova protezione.
Ph. credit: Fenway Health