Per quasi tutti la pandemia è iniziata verso fine febbraio semplicemente perché nelle settimane precedenti i casi registrati in tutto il mondo non facevano per niente paura. La prima volta che è stato identificato questo coronavirus era dicembre, ma come sappiamo da studi precedenti, girava già molto prima. Per esempio, una ricerca aveva ipotizzato che in Cina era stato raggiunto un grave picco a Wuhan già ad agosto dell’anno scorso.
Nello stesso periodo, a settembre, apparentemente girava anche Italia. Ovviamente anche nel nostro paese si diceva che il virus aveva iniziato a circolare molto prima, soprattutto sulla base di eccesivi casi di polmoniti sospette registrate verso novembre 2019. Detto questo, L’Istituto Tumori di Milano, in collaborazione con l’Università di Siena, ha prove in mano che c’erano già contagiati durante settembre.
La scoperta è avvenuta dopo che i ricercatori dei due poli hanno esaminato alcuni campioni di sangue raccolti da 959 volontari che stavano partecipando a uno screening per il tumore ai polmoni. Analizzando tali campioni si è visto che a settembre il 14% dei suddetti aveva già degli anticorpi contro il coronavirus, 111 persone su 959.
Coronavirus: il virus circolava già prima
Come detto, si tratta solo dell’ennesima prova che il SARS-CoV-2 girava tra noi molto prima dell’identificazione del presunto paziente zero. Non dovrebbe stupire visto le numerose prove raccolte nel corso di questi mesi di pandemia. Considerando il tempo che ci ha messo per diventare effettivamente pericoloso nel nostro paese, è probabile che il virus in Cina sia passato all’uomo anche all’inizio del 2019 o persino la fine del 2018. Questa scoperta riscrivere la storia della pandemia? Non proprio.
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