Tra poche evidenze di efficacia, e crescenti dubbi e polemiche circa la sua reale utilità, procede a fatica il cammino dell’app nazionale sul covid-19: Immuni. L’app è stata lanciata dal Governo italiano lo scorso giugno per contrastare la diffusione del Covid-19 e al momento è utilizzata da 5 milioni di utenti.
Gli ultimi dati riferiscono che finora Immuni ha bloccato sette potenziali focolai. Significa che sette utenti hanno scoperto di essere positivi perché avevano l’app. Grazie a quest’avviso si sono isolati e poi il tampone ha confermato anche la loro positività.
Ciò nonostante Immuni non gode di grandissima fiducia da parte degli italiani, i download sono fermi da qualche tempo a quota 5 milioni circa, ovvero il 9,9% della popolazione, al lordo però di disinstallazioni e di installazioni da parte dello stesso utente su più cellulari. Qui forse il principale punto critico; il tasso di download è stabile, aumentando da settimane di appena 100 mila a settimana. Il livello di download è troppo basso, secondo anche fonti istituzionali.
Tuttavia anche altro minerebbe il funzionamento di Immuni alimentando la scarsa fiducia nella sua efficacia. Qualche settimana fa è stato rilevato un bug che impedisce ad alcuni utenti di essere correttamente protetti dall’app, che dovrebbe avvisare quando si è entrati in contatto con una persona contagiata. Una falla confermata dal DIPC, già al lavoro per correggere, in tempi stretti, la falla con un aggiornamento dell’app stessa.
E’ possibile verificare se il nostro smartphone è tra quelli affetti dal bug andando su Impostazioni, cliccando su Google, Notifiche di esposizione al Covid-19, Controlli esposizione, e visualizzare il numero dei controlli negli ultimi 14 giorni. Se vediamo una lista vuota, allora è probabile che Immuni non stia funzionando a dovere sul nostro dispositivo.
Al momento l’unica certezza è che gli smartphone iOS non sono affetti dal bug, che riguarda solo alcune versioni di Android. Dalle segnalazioni che circolano in rete sembrerebbe che alcuni smartphone Huawei e Samsung siano particolarmente affetti da questo problema.
Il bug non blocca del tutto i controlli ma li rende più diradati. La buona notizia è che il bug è stato già risolto, pertanto gli utenti possono quindi controllare sul Google Play Store la nuova versione di Immuni e accertarsi di installarla. Tuttavia, distanziamento sociale, mascherine, corretta e frequente igiene delle mani soprattutto restano l’unico mezzo attualmente valido per arginare il crescente livello di avanzamento del virus.
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