L’Università degli Studi di Milano ha identificato la sindrome respiratoria acuta grave RNA del coronavirus 2 in un campione di tampone orofaringeo raccolto da un bambino con sospetto di morbillo all’inizio di dicembre 2019, 3 mesi prima del primo caso di malattia da Covid-19 identificato in Italia. Questa scoperta amplia le conoscenze sulla tempistica e la mappatura delle nuove vie di trasmissione del Covid-19.
Alcune prove suggeriscono che la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 fosse circolata inosservata per diverse settimane in Lombardia prima del primo rilevamento ufficiale. Studi filogenetici hanno evidenziato una precoce circolazione di Covid-19in Italia e suggeriscono molteplici introduzioni del virus dalla Cina e dalla Germania, seguite da una trasmissione autoctona.
Covid-19, un bambino infettato dal virus già dal 2019
Il campione di tampone, che è stato raccolto per la diagnosi del morbillo, non era ottimale per il rilevamento di Covid-19 perché era un orofaringeo rispetto a un campione su tampone rinofaringeo ed è stato raccolto 14 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Inoltre, lo scongelamento potrebbe aver parzialmente degradato l’RNA, impedendo il sequenziamento di regioni genomiche più lunghe che avrebbero potuto essere utili per determinare l’origine del ceppo.
La diffusione a lungo termine e non riconosciuta del virus nel nord Italia aiuterebbe a spiegare, almeno in parte, l’impatto devastante e il rapido decorso della prima ondata di COVID-19 in Lombardia. Il pieno sfruttamento dei sistemi di sorveglianza virologica esistenti per identificare prontamente i patogeni emergenti è quindi una priorità per chiarire più precisamente il corso delle epidemie in una popolazione.
Ulteriori studi volti a rilevare l’RNA di SARS-CoV-2 in campioni archiviati adatti al sequenziamento dell’intero genoma saranno cruciali per determinare esattamente la cronologia dell’epidemia di COVID-19 in Italia e saranno utili per la preparazione contro future epidemie.