Secondo uno studio dei ricercatori del MIT, il coronavirus dietro alla pandemia Covid-19 ha buone possibilità di riuscire a penetrare nel nostro DNA. Non sarebbe una novità, ci sono altri virus che nella storia dell’uomo ci sono finiti per poi non sparire mai più diventato parte del nostro corredo genetico.
Secondi i ricercatori in questione, il SARS-CoV-2 non avrebbe delle armi per poter riuscire in questa impresa, ma potrebbe comunque riuscirsi. Un retrovirus sfrutterebbe la trascrizione inversa, cosa che il coronavirus in questione non può. Allora come fa? Fondamentalmente riesce a convincere il nostro corpo a fare tutto questo al posto suo.
I ricercatori hanno utilizzato delle culture di cellule infettate dal SARS-CoV-2. Hanno visto che la presenza del virus ha permesso l’origine di alcuni enzimi specializzati proprio nel processo sopracitato, quello di trascrizione inversa dell’RNA nel DNA.
Covid-19: il coronavirus e il nostro DNA
Attualmente questo studio è molto contestato e ricercatori di tutto il mondo stanno ancora valutando i set di dati rilasciati dagli autori. Nel frattempo ne hanno raccolti altri e ora stanno aspettando la revisione tra pari. Una delle criticità più grandi dello studio riguarda il fatto che hanno basato il tutto sui dati di cellule in cultura e non su pazienti umani vivi. Cosa tutto questo porterà non è noto, ma come detto il nostro DNA presenta già frammenti di virus passati. È molto probabile che la presenza di questi geni non porterà a niente, soprattutto di legato al Covid-19, ma non è detto e bisogna approfondire, cosa che potrebbe richiedere anni e anni.
Ph. credit: Scientific American