L’EMA, come nella revisione dei dati su AstraZeneca, ha collegato il vaccino Covid-19 Johnson & Johnson ai casi di coagulazione anomala del sangue. I casi, che si sono presentati inizialmente su sei donne negli Stati Uniti, avevano spinto l’agenzia ha riprendere in mano le carte mentre i governi aspettavano sul da farsi.
Con questo pronunciamento l’EMA ha sostanzialmente dato il via all’utilizzo, ma proprio con le stesse raccomandazioni del vaccino di AstraZeneca. Proprio su questo punto è stata presa la decisione dell’AIFA e dal ministero della salute che ha deciso per un uso solo sui soggetti sopra di 60 anni di età, sia perché sono le fasce più a rischio, ma anche perché apparentemente hanno meno possibilità di generare questo genere di trombosi.
Covid-19: il vaccino di Johnson & Johnson
Alcune delle parole rilasciate dall’EMA sul suddetto vaccino: “I casi di eventi rari esaminati dopo il vaccino della J&J sono molto simili ai casi verificatisi con il vaccino Covid-19 sviluppato da AstraZeneca. La valutazione scientifica dell’EMA è alla base dell’uso sicuro ed efficace dei vaccini Covid-19. Le raccomandazioni dell’EMA sono la base su cui i singoli Stati membri dell’Ue attueranno le loro campagne di vaccinazione nazionali. Questi possono differire da Paese a Paese a seconda delle esigenze e circostanze nazionali”
L’agenzia europea continuare a seguire gli sviluppi in seguito all’inizio della somministrazione di questi vaccini così da farsi trovare pronta in caso di comparsa di più casi anomali. Nel frattempo le dosi arrivate in Europa sono particolarmente ridotte e questo ritardo non ha di fatto rallentato il piano vaccinale. Detto questo, l’accordo iniziale prevede 200 milioni di dosi che andranno divise tra i diversi paesi dell’Unione.
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