I ricercatori dell’Health Science Center della University of Tennessee, in collaborazione con i colleghi della University of New Mexico hanno identificato tre farmaci, già approvati per altri usi nell’uomo, come possibili terapie per il Covid-19. Sulla base di uno screening antivirale virtuale e in vitro iniziato nei primi mesi della pandemia, i ricercatori guidati da Colleen Jonsson hanno individuato lo zuclopentixolo, il nebivololo e l’amodiachina come promettenti terapie per il virus nelle sue fasi iniziali.
Le possibili terapie aprono un nuovo spiraglio nella lotta al coronavirus
In un articolo pubblicato su ACS Pharmacology & Translational Science, i ricercatori propongono i farmaci come possibili candidati da testare in futuri studi clinici per migliorare la risposta immunitaria al virus. L’amodiachina è un antico antimalarico, lo zuclopentixolo è un antipsicotico e il nebivololo è un farmaco per la pressione sanguigna.
Secondo quanto si afferma nel documento, soprattutto nel contesto di questa pandemia, occorrono urgentemente studi di alta qualità che possano fornire conoscenze critiche sulla malattia e proposte di trattamento affidabili. Partendo da questi presupposti, i ricercatori hanno concepito un flusso di lavoro che comprendeva una validazione indipendente in vitro, seguita da una valutazione dei candidati emergenti nel contesto dei dati clinici e farmacologici disponibili, con l’obiettivo di proporre candidati idonei per studi clinici per pazienti infetti da SARS-CoV-2 in fase iniziale (incubazione e fasi sintomatiche).
Confrontando i farmaci con l’idrossiclorochina, il farmaco antimalarico più frequentemente studiato per l’uso terapeutico contro il Covid-19, i ricercatori hanno esaminato 4000 farmaci approvati e hanno scoperto che i tre individuati agiscono in modo simile all’idrossiclorochina e, in alcuni casi, in modo più sicuro. La ricerca indica che la loro efficacia può perfino aumentare se li si assume in dosi più basse in combinazione con remdesivir, un antivirale che ha ricevuto un’autorizzazione d’emergenza dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti come terapeutico per il Covid-19.
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