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Covid-19: arriva “Light Strike”, il robot che sanifica con i raggi ultravioletti

Virus, batteri, spore, funghi, e persino il temuto Covid-19 hanno i giorni contati: arriva il robot Light Strike. In seguito al debutto negli Stati Uniti, il macchinario è sbarcato finalmente anche negli ospedali d’Italia; armato di raggi ultravioletti allo xeno, il robot è in grado di sanificare un ambiente in meno di cinque minuti. Light Strike è approdato negli ospedali Sacco e San Raffaele di Milano, nell’Humanitas Gavazzani di Bergamo e altre strutture in Veneto, Piemonte e Sicilia.

Il robot Light Strike nasce da uno studio americano che ha evidenziato una riduzione del 99,99% dei patogeni su superfici complesse. Nella fase 2 di questa pandemia la sanificazione è all’ordine del giorno, sopratutto in strutture sanitarie quali ospedali, cliniche e case di riposo. Ora l’Italia ha un valido alleato della pulizia che ci aiuterà nella lotta contro il Covid-19.

Come ha sottolineato il professor Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano, il dispositivo può impedire l’infezione tra il personale e contribuire alla sanificazione degli ambienti. “Non sostituisce l’olio di gomito, ma rappresenta una garanzia di sicurezza in più”, osserva Galli. Il robot è stato adottato dall’ospedale già da marzo e ad oggi neanche un infermiere o medico del Sacco è stato colpito dal Covid-19.

 

Light Strike, come funziona il nuovo robot per la sanificazione

Il Light Strike dispone di rotelle e ha una sorta di fungo montato nella sua parte superiore. Questa che possiamo definire come la “testa del robot” è in grado di produrre luce ultravioletta ad alta intensità grazie alle lampade flash allo xeno montate al suo interno. Questa energia attraversa le pareti cellulari di batteri, virus, funghi e spore disintegrando il DNA di questi microorganismi e distruggendo così l’agente patogeno.

L’apparecchio può operare in completa autonomia e grazie al suo particolare sistema di sicurezza è in grado di bloccarsi all’istante quando rileva movimenti nell’ambienta così da prevenire eventuali incidenti. Il robot impiega meno di cinque minuti per sanificare una stanza d’ospedale. Al momento è stato usato in 16 ospedali italiani in tutti gli ambienti compresi gli ambulatori al Pronto Soccorso e i centri di riabilitazione. Negli Stati Uniti il Light Strike è utilizzato per pulire anche altri luoghi come aeroporti e catene alberghiere.

Il nuovo dispositivo della Xenex potrebbe essere un alleato vitale nella lotta contro il Covid-19

Recenti studi hanno affermato l’evidente efficacia del macchinario. La ricerca attesta infatti che rispetto al solito 48% delle superfici, il robot riesce a sanificarne il 60%. Il Light Strike potrebbe essere utilissimo per distruggere gli agenti patogeni su corrimano, maniglie e altri oggetti dove gli operatori non riescono ad arrivare facilmente. In una situazione di emergenza come quella in cui ci troviamo, l’apparecchio realizzato dalla Xenex potrebbe essere vitale per evitare il contagio nelle strutture sanitarie.

“Il ritorno alla nostra vita come la conoscevamo prima dell’emergenza Covid-19 – spiega il dottor Mark Stibich, Chief Scientific Officer e cofondatore di Xenexdeve necessariamente passare per la creazione di un’infrastruttura efficiente che sia in grado di prevenire le infezioni, riducendo il rischio di trasmissione”. “Il robot – aggiunge – con efficienza e rapidità, come gli studi scientifici hanno dimostrato, è un valido alleato per la disinfezione anche degli spazi pubblici”.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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