News

Covid-19, persone con malattie autoimmuni hanno un rischio maggiore di morte

Un nuovo studio, condotto da esperti dell’Università di Nottingham, ha dimostrato che le persone con malattie reumatiche autoimmuni rare corrono un rischio maggiore di morire in giovane età durante la pandemia Covid-19. Gli esperti hanno esaminato le cartelle cliniche elettroniche di 170.000 persone in Inghilterra con malattie reumatiche autoimmuni rare.

Il team ha scoperto che 1.815 delle persone con queste malattie sono morte. Le persone con malattie rare hanno spesso esiti di salute peggiori in generale. Lo studio afferma che durante i primi mesi della pandemia, le persone con queste malattie avevano maggiori probabilità di morire rispetto alla popolazione generale.

 

Covid-19, le malattie autoimmuni portano a rischio maggiore di morte

L’obiettivo è quello di esaminare i dati dei certificati di morte e scoprire perché le persone sono morte. Bisogna esaminare se è dovuto all’infezione da Covid-19 o quanto è dovuto all’interruzione dei servizi sanitari. Inoltre lo studio ha evidenziato anche che il rischio di morire durante il Covid-19 per le persone con queste condizioni è aumentato dall’età di 35 anni.

Le donne con malattie reumatiche autoimmuni rare avevano un rischio di morte simile a quello degli uomini durante il Covid-19, mentre di solito il loro rischio di morte è inferiore. Per le persone in età lavorativa con malattie reumatiche autoimmuni rare, il rischio di morire durante il Covid-19 era simile a quello di una persona di 20 anni in più nella popolazione generale.

Questo studio è un passo importante per aiutarci a comprendere l’impatto della pandemia Covid-19 sulle persone con malattie reumatiche autoimmuni rare nel Regno Unito. I risultati dimostrano che, come gruppo, le persone con condizioni come il lupus sono state colpite in modo sproporzionato e quindi è necessaria la fornitura di supporto aggiuntivo.

Questi risultati sono incredibilmente importanti per la comunità reumatologica. Queste condizioni potrebbero essere rare, ma quando le guardiamo insieme è un numero significativo di persone. Questo studio mette in risalto la necessità di essere più vigili con questi pazienti e dovrebbe aiutare a informare i futuri consigli sulla schermatura.

Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Recent Posts

Recensione Blasphemous 2: Mea Culpa – il DLC che completa la storia

Blasphemous 2 è stato indiscutibilmente uno dei titoli più discussi ed apprezzati dell'intero panorama videoludico degli ultimi anni, un gioco capace…

12 Novembre 2024

MacBook Air OLED non arriverà prima del 2028

Brutte notizie per chi sperava in un lancio "imminente" dei MacBook Air con display OLED. Stando ad un recente report…

12 Novembre 2024

Le nanoplastiche possono indebolire l’efficacia degli antibiotici

Un nuovo studio rivela che le nanoplastiche, minuscole particelle di plastica di dimensioni inferiori a 0,001 millimetri, possono compromettere la…

12 Novembre 2024

Il ruolo protettivo della madre nel prevenire il PTSD nei bambini

Il ruolo della madre nel proteggere il bambino dal Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) è di fondamentale importanza. Diversi studi…

11 Novembre 2024

Macchie verdi su Marte: una scoperta inaspettata del rover Perseverance

Il rover Perseverance della NASA ha individuato insolite macchie verdi su alcune rocce marziane, suggerendo che possano essere state in…

11 Novembre 2024

Perché alcuni di noi restano sedentari? la risposta è nei tratti della personalità

È ormai noto che l'attività fisica e lo stile di vita sedentario non dipendono solo da fattori ambientali, come la…

11 Novembre 2024