News

Covid-19, la memoria immunitaria è stata valutata fino a 8 mesi dopo l’infezione

La memoria immunologica è la base per un’immunità protettiva durevole dopo infezioni o vaccinazioni. La durata della memoria immunologica dopo l’infezione da Covid-19 non è chiara. La memoria immunologica può essere costituita da cellule B di memoria, anticorpi, cellule T CD4 + di memoria e cellule T CD8 + di memoria. Comprendere la memoria immunitaria ha implicazioni per comprendere l’immunità protettiva contro Covid-19 e valutare il probabile decorso futuro della pandemia.

È probabile che la valutazione della memoria immunitaria specifica per il virus su un periodo di almeno 6 mesi sia necessaria per accertare la durata della memoria immunitaria contro Covid-19. Data l’evidenza che gli anticorpi possono tutti partecipare all’immunità protettivi, abbiamo misurato gli anticorpi specifici dell’antigene, le cellule B della memoria, le cellule T CD4 + e le cellule T CD8 + nel sangue di soggetti guariti da Covid-19, fino a 8 mesi dopo l’infezione.

 

Covid-19, la memoria immunitaria dura fino a 8 mesi

Lo studio ha coinvolto 254 campioni di 188 casi Covid-19, inclusi 43 campioni da 6 a 8 mesi dopo l’infezione. Cinquantuno soggetti hanno fornito campioni di sangue longitudinali, consentendo analisi sia trasversali che longitudinali della memoria immunitaria specifica per SARS-CoV-2. Alcune cellule specifiche all’interno del sistema immunitario, chiamate cellule B della memoria, ricordano l’infezione da parte del virus e, se sfidate nuovamente attraverso una nuova esposizione, innescano una risposta immunitaria protettiva attraverso la rapida produzione di anticorpi scudo.

Gli scienziati hanno scoperto che gli anticorpi contro il virus hanno iniziato a diminuire dopo 20 giorni dall’infezione. Tuttavia tutti i pazienti hanno continuato ad avere cellule B della memoria che riconoscevano uno dei due componenti del virus Sars-CoV-2, proteina Spike e nucleocapside. Queste cellule B della memoria specifiche per il nuovo coronavirus erano presenti stabilmente fino a otto mesi dopo l’infezione.

I risultati alimentano la speranza di efficacia dei vaccini contro il virus e spiegano anche perché ci sono stati così pochi esempi di vera reinfezione tra i milioni e milioni di infettati a livello globale. Questi risultati sono importanti perché mostrano, in modo definitivo, che i pazienti infettati dal virus Covid-19 conservano in realtà l’immunità contro il virus e la malattia.

Questa è stata una nuvola nera che incombeva sulla potenziale protezione fornita da qualsiasi vaccino, e ci dà la speranza reale che, una volta sviluppati uno o più vaccini, questi forniranno una protezione a lungo termine.

Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Recent Posts

Neuroscienza dello shopping: cosa ci spinge a comprare?

Le nostre scelte d'acquisto non sono mai completamente razionali. Dietro ogni decisione di acquisto, infatti, si nasconde un complesso intreccio…

19 Dicembre 2024

Recensione Synology BeeStation: il prodotto per creare un cloud personale

Synology è azienda conosciuta in tutto il mondo per la produzione di dispositivi legati al segmento NAS, di cui vi abbiamo ampiamente…

19 Dicembre 2024

Una svolta nella ricerca dei numeri primi: scoperto un nuovo metodo

La matematica dei numeri primi, da sempre fonte di fascino e mistero, ha appena compiuto un importante passo in avanti.…

19 Dicembre 2024

Offerte di Natale Amazon: ecco le migliori proposte

Siete alla ricerca del regalo di Natale perfetto, ma non avete tempo di girare per negozi? Amazon arriva in vostro…

19 Dicembre 2024

La sedentarietà che fa bene: attività per nutrire il cervello e migliorare il benessere mentale

Quando si parla di attività sedentarie, si tende spesso a collegarle a rischi per la salute, come obesità, malattie cardiovascolari…

19 Dicembre 2024

Il primo iPad pieghevole potrebbe arrivare nel 2028

Si torna a parlare di Apple e del suo interesse verso il mercato dei dispositivi pieghevoli. Nonostante l'azienda non abbia…

18 Dicembre 2024