Il Covid-19 è una malattia complicata che colpisce molti organi diversi e in modo differente. Questo è uno dei motivi per cui risulta difficile guarire, sia in termini di tempo sia a livello qualitativo. Visto tale situazione, risulta comprensibile che in alcuni casi dei trattamenti funzionano e in altri meno. Si va a tentoni e nel Regno Unito hanno deciso di provare con la comune aspirina.
Già in precedenza si è visto che tale farmaco ha particolari effetti benefici nei pazienti Covid. Sulla base degli studi in questione, il sistema sanitario britannico sta pensando di utilizzare l’aspirina come sperimentazione per determinare se uno dei suoi effetti sia in grado di abbassare il rischio di coaguli di sangue, una delle cause dei danni multiorgano.
Si fa riferimento all’agente antipiastrinico. I pazienti contagiati risultano avere piastrine iper-attive che finiscono per dare origine ai pericolosi coaguli. La speranza è quindi di fermare quest’ultimi riducendo la possibilità di coagulazione.
Covid-19 contro aspirina
Le parole di Martin Landray, responsabile della sperimentazione: “L’aspirina è ampiamente utilizzata per prevenire la formazione di coaguli di sangue in molte altre condizioni, tra cui infarto, ictus e pre-eclampsia nelle donne in gravidanza. Ma l’arruolamento di pazienti in uno studio randomizzato come Recovery è l’unico modo per valutare se ci sono chiari benefici per i pazienti con Covid-19 e se tali benefici superano i potenziali effetti collaterali come il rischio di sanguinamento”.
La sperimentazione prevede l’arruolamento di 2.000 volontari già malati. A questi sarà dato, oltre al normale regime farmacologico, 150 mg di aspirina al giorno. Il gruppi di controllo riceverà soltanto i farmaci soliti. Alla fine del periodo di prova si trarranno le conclusioni.
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