Nei primi mesi di questa pandemia si è notato come tra i bambini che avevano contratto il coronavirus e sviluppato il Covid-19 in seguito alla guarigione subivano una sindrome misteriosa. Il suo nome è sindrome infiammatoria multisistemica e adesso, apparentemente, sta colpendo sempre più spesso anche gli adulti, perlomeno da quanto stanno segnalando i funzionari sanitari.
C’è la quasi totale certezza che la sindrome sia un processo post-infettivo dovuto al coronavirus. Gli studi sui pazienti colpiti hanno evidenziato la presenza degli anticorpi contro il SARS-CoV-2.
La sindrome in questione, abbreviata in MIS-A per gli adulti e MIS-C per i bambini, come il nome suggerisce va a colpire diversi organi con un’infiammazione abbastanza grave. L’incidenza era molto bassa tanto che è considerata una malattia rara, ma nei bambini comparivano con una percentuale più alta rispetto agli adulti. Adesso, quest’ultimi stanno recuperando.
Covid-19: la sindrome infiammatoria multisistemica
I bambini che sviluppano la MIS-C spesso hanno bisogno di essere ospedalizzati per via dei nuovi sintomi che compaiono: febbre, dolore addominale, vomito, diarrea, dolore al collo, eruzioni cutanee, affaticamento e altro ancora. Fino a questo momento, negli Stati Uniti, il CDC ha segnalato 935 casi di MIS-C con 19 decessi. Nella sola estate i casi di MIS-A sono stati invece 27.
Le parole degli autori in merito: “I risultati indicano che i pazienti adulti di tutte le età con infezione SARS-CoV-2 attuale o precedente possono sviluppare una sindrome iperinfiammatoria simile a MIS-C. Le disuguaglianze sociali e sanitarie di lunga data hanno provocato un aumento del rischio di infezione e gravi esiti da COVID-19 nelle comunità di colore.”